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Un composto chimico inizialmente trovato nello Squalus acanthias, meglio noto come spinarolo, ha mostrato di essere un potenziale antivirale ad ampio spettro.
E' quanto riportato da uno studio condotto da un ricercatore del Georgetown University Medical Center e riportato da Pnas, Proceedings of the National Academy of Sciences Early Edition online del 19 settmbre 2011.
La ricerca è partita dalla potente l'immunità naturale dello squalo contro le infezioni virali.
Il composto, la squalamina, è stato usato in studi clinici per il trattamento di tumori e di molte patologie degli occhi, e il suo grado di sicurezza è
ben noto, facendo ipotizzare che possa essere presto testato come una nuova classe di farmaci per trattare infezioni causate da virus che vanno dalla Dengue e la febbre gialla alle epatiti B, C e D.
Sia negli esperimenti di laboratorio che in quelli animali il composto ha effettivamente dimostrato di possedere attività antivirale contro questi patogeni umani, alcuni dei quali non hanno, attualmente, cura.
Non solo: la squalamina sintetica è già stata somministrata a un gruppo di pazienti all'interno di studi clinici per fermare la crescita dei vasi sanguigni nei tumori, senza che abbia provocato effetti collaterali importanti.
Spiegano gli scienziati della Georgetown University Medical Center di Washington che il loro lavoro, mostra che la squalamina interrompe le interazioni di membrana necessarie per la replicazione virale. Testata in coltura, la sostanza inibisce l'infezione delle cellule dei vasi sanguigni con il virus Dengue, e delle cellule di fegato con epatite B e D. Gli studi sugli animali hanno dimostrato inoltre che la squalamina blocca l'infezione controllata con febbre gialla, encefalite equina e citomegalovirus, e in alcuni casi gli animali contagiati sono guariti. "Mi interessavano gli squali - spiega il ricercatore Michael Zasloff - a causa del loro sistema immunitario apparentemente primitivo, ma efficace.
"La squalamina sembra proteggere contro i virus che attaccano i tessuti del fegato e del sangue. Altri composti simili che sappiamo esistere nello squalo, probabilmente sono mirati contro infezioni respiratorie virali, e così via. Potremmo essere in grado di sfruttare l'innovativo sistema immunitario dello squalo per trasformare tutti questi composti antivirali in agenti che proteggono gli esseri umani contro un'ampia varietà di virus. Sarebbe rivoluzionario". Infatti, se è vero che esistono già "molti agenti antibatterici, i medici hanno pochi farmaci antivirali per aiutare i loro pazienti".
Ora sono necessarie molte ulteriori ricerche prima di arrivare all'utilzzo della sostanza nella pratica quotidiana.
Per saperne di più
Vedi la pagina in inglese della notizia e
Georgetown University Medical Center
(MDN)
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