Dormire
4 ore per notte, svegliandosi lucidi, attivi ed
efficienti è una dote di cui si vantano spesso
politici e altri potenti (fra i più noti Napoleone
Bonaparte e Winston Churchill), ma che a quanto pare
sarebbe solo una questione di Dna.
Un
gruppo di scienziati europei diretti dai
cronobiologi Till Roenneberg e Karla Allebrandt
della Ludwig Maximilians University di Monaco, in
Germania, ha infatti individuato in un gene chiamato
ABCC9 il segreto della sveglia interna che controlla
la durata del sonno e permette a certe persone di
ricaricarsi in pochissime ore. La stampa britannica
lo ha già ribattezzato gene Thatcher, un tributo
alla Lady di ferro, unico caso di primo ministro
donna nel Regno Unito. Lo studio ha coinvolto oltre
4 mila persone di vari Paesi europei, Italia
compresa, che hanno compilato un questionario sulle
loro abitudini notturne e sono state sottoposte ad
analisi genetica.
I ricercatori sono così riusciti a individuare per
la prima volta un particolare assetto genetico in
grado di condizionare la durata del sonno.
Chi
presenta in duplice copia una comune variante del
gene ABCC9, infatti, riesce a dormire per un periodo
significativamente inferiore rispetto alla media.
Il gene ABCC9 era già noto per influenzare la
predisposizione alle malattie cardiache e al
diabete. Codifica per la proteina SUR2, un mattone
chiave dei canali del potassio che attraversano la
membrana cellulare, e nella scala evolutiva è un
gene particolarmente datato. Compare anche nel
genoma dei moscerini della frutta, molto utilizzato
per gli studi di laboratorio.
Nell'esperimento pubblicato online sulla rivista
Molecular Psychiatry, in collaborazione con
l'università britannica di Leicester, il team
europeo ha provato a 'spegnere' l'equivalente del
gene ABCC9 in questi minuscoli insetti, riuscendo a
ridurne la durata del sonno.
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