Le persone cui è stato trapiantato un organo sono più a
rischio di sviluppare 32 differenti tipi di tumore. E' quanto rileva un nuovo studio USA, dal quale emerge anche la necessità di future ricerche per comprendere le ragioni di questi risultati, in modo da elaborare strategie più efficaci
per limitare il problema.
Nel 2010, negli USA, sono stati fatti 28.000 trapianti d'organo, tra i quali 16.899 di rene, 6.291 di fegato, 2.333 di cuore e 1.770 di polmone.
E' noto che i pazienti trapiantati sono a più alto rischio di tumore rispetto alla popolazione generale, ma gli studi passati hanno riguardato sopratutto i trapianti di rene. Altri studi erano di dimensioni troppo piccole per poter valutare con accuratezza il rischio per
i diversi tipi di trapianti.
Per comprendere meglio la questione un gruppo di ricercatori condotto dal Dr. Eric A. Engels del NIH's National Cancer Institute (NCI) ha valutato i dati medici di più di 175.000 trapiantati, circa il 40% di tutti i trapiantati del paese.
I risultati sono stati pubblicati sul numero del 2 novembre 2011 sul Journal of the American Medical Association.
I ricercatori hanno rilevato, per i trapiantati, un rischio
rischio complessivo di sviluppare tumori raddoppiato rispetto ai non trapiantati.
Il rischio riguarda 32 diversi tipi di tumore, alcuni noti per essere correlati con agenti
infettivi, come il cancro anale ed il Sarcoma di Kaposi, ed altri non legati alle infezioni, come il melanoma ed il tumore alla tiroide.
I tumori più comuni tra i trapiantati sono il Linfoma non-Hodgkin, 14% dei tumori nelle persone che hanno subito un trapianto, il tumore al polmone, 13%, al fegato, 9% ed al rene, 7%.
C'è anche un legame tra tipo di tumore e tipo di trapianto.
Il rischio di tumore al polmone, per esempio, è risultato più alto nei trapiantati di polmone. Spesso all'origine del trapianto vi è una patologia legata al fumo ed il tumore si sviluppa, tendenzialmente, più nella rimanente parte malata, che non in quella trapiantata.
Il rischio di tumore al fegato è stato maggiore tra i trapiantati di
fegato, e questo potrebbe essere parzialmente spiegato con la presenza di epatite B o C nel fegato trapiantato o per il fatto che il diabete è frequente nei
pazienti trapiantati.
Il rischio di cancro al rene, per contro, è aumentato per tutti i trapiantati.
Il Dr. Engels spiega che, se da una parte il trapianto si rende a volte indispensabile come ultima opzione, dall'altra pone il paziente che ha ricevuto l'organo più a rischio di sviluppare tumori, anche a causa delle terapie immunosoppressive. Il rischio per i pazienti trapiantati assomiglia a quello dei pazienti con HIV, per i quali vi è un incremento di rischio per i tumori
legati alle infezioni, sempre a causa dell'immunosoppressione.
Per saperne di più
National Institutes of Health - NIH
(MDN)
|