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Pae, alleanza per 100 mln di pazienti con dolore cronico nell'Unione Europea (06/12/2011)

 

Un europeo su quattro soffre di dolore cronico severo, 100 milioni di persone solo nei 27 Paesi dell’Unione Europea, la metà delle quali non riceve alcun trattamento o addirittura non viene presa sul serio da camici bianchi e conoscenti.
Mentre il dolore reumatico, ortopedico ed oncologico sono riconosciuti come patologie, il dolore cronico come malattia è praticamente sconosciuto ai operatori della sanità e all’opinione pubblica in generale. 
Per contrastare questo stato di cose è stata presentata al Parlamento europeo a Bruxelles la Pain Alliance Europe (Pae).

Obiettivo della nuova Alleanza di pazienti - un network di 18 organizzazioni non governative e civiche in rappresentanza di 11 Paesi europei, Italia inclusa - è quello di sollecitare interesse e creare consapevolezza sul problema del dolore cronico, sia per quanto riguarda la mancanza di trattamenti adeguati per i pazienti che per il riconoscimento del dolore quale condizione che incide fortemente sulla qualità della vita. Per non parlare dei miliardi di euro che gravano ogni anno sull’economia europea, in termini di ore di lavoro perse a causa della malattia.

Active Citizenship Network-Cittadinanzattiva è il partner italiano dell’iniziativa. Nel nostro Paese l'organizzazione ha promosso la ' Carta dei diritti per non soffrire inutilmente ', consultabile sui siti www.cittadinanzattiva.it e www.activecitizenhip.net. "Il sollievo dal dolore rappresenta un diritto fondamentale, riconosciuto come tale dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dall’Osservatorio sul rispetto dei Diritti Umani (Human Rights Watch), il che significa che gli Stati membri dell’Unione Europea dovrebbero considerare il trattamento del dolore cronico e l’accesso alle cure una priorità di salute pubblica", sottolinea Hans Georg Kress, presidente dell’Efic (European Federation of Iasp Chapters), che raggruppa le associazioni europee impegnate nella medicina del dolore, affiliate alla International Association for the Study of Pain. Lavorando in stretta collaborazione con Gina Plunkett, presidente della Chronic Pain Ireland e della Pae, Kress accoglie la nuova alleanza come "un passo importante per il riconoscimento del dolore cronico come una reale sfida non solo per i pazienti e i medici, ma anche per le Istituzioni, i politici e i decision-maker di tutta Europa".

Per Plunkett, che oltretutto è una paziente affetta da dolore cronico, sarà di "primaria importanza" fare appello ai Governi Europei e alle Istituzioni dell’Unione Europea, affinché inseriscano la Road Map for Action nell’agenda politica. Le attività proposte sono, fra le altre: 

Riconoscere il dolore quale importante condizione che incide fortemente sulla qualità di vita dei pazienti, e inserirlo tra le priorità di salute pubblica dei sistemi sanitari nazionali; promuovere un ruolo attivo dei pazienti, dei loro familiari e dei care-giver in generale, attraverso la disponibilità delle informazioni e l’accesso alla diagnosi e al trattamento del dolore; accrescere la consapevolezza sull’impatto che il dolore cronico e il suo trattamento hanno a livello clinico, economico e sociale, sui pazienti, le loro famiglie, i care-giver, i datori di lavoro e i sistemi sanitari.
E ancora: accrescere la consapevolezza sull’importanza della prevenzione, della diagnosi e del trattamento del dolore tra i professionisti della sanità; incrementare la ricerca sul dolore (ricerca di base, clinica, epidemiologica) quale priorità nel quadro di riferimento dell’Unione europea, e negli equivalenti programmi di ricerca a livello nazionale ed europeo, tenendo conto dell’impatto sociale del dolore e del peso del dolore cronico in ambito sanitario, sociale e occupazionale.
E costruire una piattaforma nell’ambito dell’Ue per il confronto e la condivisione delle best practice tra gli Stati membri, relativamente al trattamento del dolore e al suo impatto sulla per la collettività.
Servirsi della piattaforma comune europea per realizzare un monitoraggio sul trattamento del dolore, sui servizi e sui risultati ottenuti, e fornire linee guida per armonizzare i livelli efficaci di trattamento del dolore, al fine di migliorare la qualità di vita dei cittadini europei.

Il dolore cronico produce enormi costi per la società, sia costi diretti in termini di assistenza sanitaria e sociale, che costi indiretti in termini di impossibilità a svolgere un lavoro per pazienti e care-giver. Il 21% dei pazienti europei affetti da dolore cronico è impossibilitato a lavorare, e tra questi, il 61% ha dichiarato che la malattia ha fortemente condizionato il proprio status a livello lavorativo. Secondo il Pain Proposal European Consensus Report, il dolore cronico costerebbe all'Europa 300 miliardi di euro all'anno. La prevalenza del dolore cronico severo è più alta in Norvegia, seguita da Polonia e Italia.

Il giorno dell'annuncio, la Pain Alliance Europe ha nominato un Consiglio Direttivo con sede a Bruxelles, presso Vlaamse Pijnliga, Haachtsesteenweg 579 PB 40, B-1031.

 


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