"Entro pochi anni si registrerà una carenza notevole che deve essere affrontata da subito per garantire i livelli di assistenza", spiega Walter Ricciardi, direttore dell'Istituto di igiene della Facoltà di medicina e chirurgia dell'università Cattolica di Roma e coordinatore del Rapporto Osservasalute 2010, presentato oggi a Roma. Solo per i medici nel 2015 ci saranno 60mila pensionati che non potranno essere sostituiti. E se per far fronte alla situazione già dallo scorso anno il ministro della Salute ha chiesto un aumento del 10% delle immatricolazioni a Medicina, "la misura, purtroppo, darà frutti solo tra una decina d'anni, quando le matricole di oggi si saranno specializzate.
E' un problema da affrontare subito - continua Ricciardi riferendo i dati del Rapporto - perché già oggi non ci sono medici in alcune specialità come pediatria, anestesiologia, radiologia, rianimazione, otorinolaringoiatra, igiene e sanità pubblica".
E, in futuro, "ci sarà una crisi terribile in chirurgia.
Da tre anni le scuole in specializzazione in questo settore non vedono occupati tutti i posti di formazione messi a disposizione. Questo perché i medici sono consapevoli dei rischi e temono di incappare in denunce da parte dei pazienti nel corso della carriera".
Serve però, nell'immediato, anche organizzare diversamente l'assistenza. "A fronte di una carenza di medici alcuni compiti, come l'applicazione di una certa terapia, potrebbero essere delegati ad altre figure, con formazione più breve, per lasciare al camice bianco gli impegni più complessi".
Per quanto riguarda infine gli infermieri, sebbene a livello nazionale vi sia stato un forte aumento tra il 2005 e il 2007 del numero di unità sia in valore assoluto (+4,6%) che in rapporto alla popolazione per 1.000 abitanti (+3,2%), oggi gli ospedali e i servizi territoriali sono in crisi.
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