Secondo un rapporto redatto dalla National Wildlife Federation e dalla Asthma and Allergy Foundation of America, il riscaldamento del pianeta crea un prolungamento della stagione dei pollini ed una maggiore diffusione delle piante allergeniche che facilmente si tradurrà in un aumento di costi legati ad allergie ed asma.
La cifra attuale è di 32 miliardi di dollari tra costi medici diretti, giornate di lavoro perse e più bassa produttività.
Secondo lo studio piante altamente allergeniche starebbero gradatamente sostituendo piante poco o nulla allergeniche.
Le condizioni tipiche della primavera stanno già arrivando, negli USA, 15 giorni prima
rispetto a venti anni fa, edin autunno, le piante di Ambrosia, il maggior produttore di pollini allergenici degli USA, hanno una maggiore crescita a causa del prolungato periodo di impollinazione.
E' stato anche riscontrato che l'Ambrosia cresce più velocemente se nell'atmosfera vi è più diossido di carbonio e produce più polline
allergenico.
L'Edera velenosa, poi, detta anche edera del Canada o sommacco velenoso, (Toxicodendron radicans), una delle 10 piante più problematiche da un profilo medico negli USA, con più di 350.000 casi annuali di dermatiti da
contatto; a causa dei cambiamenti climatici in corso starebbe diventando più tossica e la la sua diffusione starebbe crescendo.
Per
approfondire: Asthma and Allergy Foundation of
America
( Marco Dal Negro )
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