La notizia è rimbalzata dalle agenzie di stampa alle reti televisive internazionali: secondo una ricerca realizzata da un gruppo della University of Edinburgh, e pubblicata sulla prestigiosa rivista Experimental Dermatology, l'abbronzatura integrale, totale è fisicamente impossibile.
Detta così, come in pratica è successo, la notizia ha suscitato incredulità, sgomento e poi ilarità. I commenti su internet sono stati feroci.
In realtà i ricercatori guidati dal Professor Jonathan Rees stanno studiando come e perchè un melanoma (tumore maligno della pelle ad alta mortalità) si forma, e perchè proprio in quel punto. L'attenzione era concentrata sulla differente risposta dei diversi tipi di pelle ed ancora, dei differenti punti del corpo.
In questo ambito è emerso che i differenti punti del corpo rispondono in modo diverso ai raggi UV e che i diversi punti rispondono al sole, anche per quanto riguarda l'abbronzatura, in modo diverso.
Alle conclusioni divulgate dagli organi di informazione, cioè l'impossibilità di ottenere un'abbronzatura totale, i ricercatori sono arrivati, pare, sottoponendo un centinaio di volontari a 6 sessioni di lampada abbronzante a raggi UV. I ricercatori hanno seguito, in teoria, un metodo scientifico impeccabile: hanno applicato la stessa quantità misurabile di raggi UV, tramite lampada, ai volontari, ed hanno misurato le conseguenze di questa applicazione.
Perfetto, teoricamente inappuntabile.
Teoricamente, appunto, perchè i ricercatori hanno così, involontariamente, dimostrato limiti ed inattendibilità della ricerca scientifica quando questa viene effettuata senza le necessarie conoscenze. In questo caso, uscire dal laboratorio ed entrare in una spiaggia naturista sarebbe stato sufficiente per capire che forse si stava affermando una stupidaggine. Dico forse, perchè rimane il dubbio che quanto riportato dagli organi di informazione internazionale possa essere solo una parziale, imprecisa e fuorviante estrapolazione di un discorso più ampio in un contesto più ampio che salverebbe la credibilità dei ricercatori.
Forse.
(Marco Dal Negro)
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