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Il cervello di uomini e donne reagisce in modo diverso al pianto dei neonati (15/05/2013)

 

Padri e madri reagiscono in modo diverso al pianto di un bimbo che ha fame, ed i ricercatori americani dei National Institutes of Health hanno provato questa differenza guardando cosa succede nel cervello.

I ricercatori hanno scansito il cervello di madri e padri ai quali era stato fatto sentire prima un suono bianco, cioè di fondo, indistinto, durante il quale, ad un certo punto veniva inserito il pianto di un bimbo che ha fame.
Il cervello femminile reagiva passando da uno stato di riposo, di stand by, ad uno di attenzione, immediatamente, mentre quello maschile restava allo stato di riposo.

Marc H. Bornstein, Ph.D., capo della Child and Family Research Section al NICHD, spiega che quando era stato fatto sentire il pianto del bimbo, i partecipanti erano sdraiati nell'apparecchiatura per la risonanza magnetica che stave registrando.
Marc H. Bornstein spiega che già precedenti studi avevano mostrato che uomini e donne rispondono emotivamente in modo diverso al pianto di un bambino e questa ricerca ha mostrato anche le differenze per quanto riguarda l'attenzione.

Per 15 minuti i partecipanti hanno sentito un rumore di fondo intercalato da brevi periodi di silenzio e dal suono del pianto di un neonato che ha fame. Ciò che succedeva nel cervello veniva registrato con la risonanza magnetica funzionale.
Sono stati analizzati i dati di 18 adulti, con figli e senza figli., e non si sono avute differenze tra gli uni e gli altri.

I bambini piangono per svariati motivi ed il pianto non è sempre uguale. Per comprendere se gli adulti rispondevano ai diversi pianti in modo diverso i ricercatori hanno fatto la prova anche con la registrazione del pianto di bimbi cui, in seguito, era stato diagnosticato autismo.
Un precedente studio del Dr. Bornstein e del medesimo gruppo italiano di questo studio aveva trovato che il pianto dei bimbi autistici tendeva ad avere dei toni più acuti, con pause più corte tra un pianto e l'altro, rispetto agli altri bambini. In quest'altro studio sia gli uomini che le donne tendevano a prestare subito attenzione a questo pianto, per comprendere cosa stava succedendo.

In un altro precedente studio il Dr. Bornstein ed i suoi colleghi avevano verificato cosa succede nel cervello quando venivano mostrate a uomini e donne, immagini della faccia di neonati, verificando in questo modo la predisposizione ad avvicinarsi ed a prendersi cura dei piccoli.

Tutti questi studi mirano a definire degli linee di tendenza nei comportamenti degli adulti verso i neonati, tenendo naturalmente conto del fatto che si tratta, comunque, di linee guida.

Hanno collaborato allo studio Nicola De Pisapia, Ph.D., Paola Rigo, Simona DeFalco, Ph.D., e Paola Venuti, Ph.D., tutti dell' Observation, Diagnosis and Education Lab dellaUniversità di Trento, and Gianluca Esposito, Ph.D., del RIKEN Brain Science Institute, Japan.
I risultati sono stati pubblicati su NeuroReport.

Per saperne di più
http://www.nih.gov

(MDN)


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