Più di un terzo (35%) delle donne texane cui è stato trovata una massa anomala nella mammella viene sottoposto inutilmente a biopsia chirurgica invasiva per valutare la natura del problema. Da tempo è possibile praticare una biopsia minimamente invasiva attraverso un ago che permette di prelevare, sotto la guida di immagini
ecografiche o da raggi X, una piccola porzione di tessuto da analizzare, senza bisogno di anestesia né di operare.
Il dato è emerso da una ricerca della University of Texas Medical Branch pubblicata sul Journal of the American College of Surgeons e si riferisce a diagnosi fatte tra il 2000 ed il 2008 dal Sistema Sanitario del Texas (Texas Medicare).
Il Dr. Morton Leonard, direttore della unità Breast Imaging della University of Texas Medical Branch, studia una massa sospetta in una mammografia.
The American Society of Breast Surgeons, the American College of Radiology ed il National Cancer Center Network hanno da tempo stabilito che la tecnica minimamente invasiva per realizzare la biopsia
dà risultati equivalenti a quelli ottenuti con l'intervento, ma nonostante ciò questa pratica continua ad essere praticata oltre al necessario, con costi decisamente più alti e fuori da ogni logica.
I ricercatori infatti spiegano che se l'intervento è eccessivo ed inutile per tutti i casi in cui la massa è benigna è altresì normalmente insufficiente nel caso in cui la massa sia maligna, e
ne richiede un secondo successivo per pulire in modo
più approfondito l'areaiinteressata. Le pazienti quindi vengono comunque sottoposte ad un intervento in più, inutile.
Questo per quanto riguarda il Texas.
Per saperne di più
The University of Texas Medical Branch at Galveston
(MDN)
|