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Trapianto del rene: un test delle urine dice se ci sarà rigetto (21/08/2013)

E' stato trovato il modo di verificare se un trapiantato di rene è a rischio di rigetto senza dover praticare una biopsia. La nuova alternativa non invasiva si basa sull'analisi di 3 biomarcatori nelle urine del paziente e permette di diagnosticare ed anche di prevedere il rigetto del rene trapiantato, e si è rivelata decisamente attendibile.


Il risultato è frutto dei trial clinici finanziati dal National Institute of Allergy and Infectious Diseases (NIAID), che è parte dei National Institutes of Health, U.S., ed è stato pubblicato sul numero del 4 luglio 2013 del New England Journal of Medicine.

Utilizzando questi test sarà ora possibile conoscere prima la reazione avversa del corpo permettendo di intervenire per impedire sia rigetto che i danni al rene legati a questo processo con benefici sul lungo periodo.

Anche con la terapia immunosoppressiva si ha una percentuale di trapiantati che va dal 10 al 15% che sono soggetti a rigetto entro l'anno dal trapianto. Normalmente viene effettuata una biopsia per verificare se ci sono danni al rene trapiantato, ma l'operazione può comportare complicazioni e conseguenze senza dare certezze: non sempre i problemi sono nel pezzetto prelevato, potrebbero essere poco più in là. Con il nuovo test sui biomarcatori nell'urina il problema viene superato.

Un altro elemento positivo è rappresentato dal fatto che è possibile tenere controllato il paziente nel tempo seguendone l'evoluzione, ed adattando, se necessario, terapie e dosaggi su misura.

Per mettere a punto il test i ricercatori hanno raccolto campioni di urina di 485 trapiantati di rene per un periodo variabile tra i tre giorni ed un anno dal trapianto, misurando i livelli di molti biomarcatori che si sapeva essere associati al rigetto.
L'analisi statistica dei dati ha permesso di identificare la terna chiave di biomarcatori.

Prima del rigetto si è vista una crescita lenta ma costante di valori con un'impennata circa 20 giorni prima che la biopsia confermasse che il rigetto era in corso. Per contro i valori dei pazienti che non andavano incontro a rigetto rimanevano costanti.

Per saperne di più potete vedere la pagina in inglese di questo articolo e visitare il sito

National Institutes of Health (NIH)

Marco Dal Negro

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