La
Cina ha iniziato la quarta fase del progetto Gran
Muraglia Verde, il più grande progetto ecologico del
mondo, che ha il compito di frenare la
desertificazione nel nord del paese. Lanciato nel
1978 come conseguenza della Rivoluzione Culturale,
il progetto consiste nella costruzione di una
cintura di foreste di 4.480 chilometri di lunghezza
e che occuperà il 42 per cento dell'intera
superficie della Cina colpita da siccità e dalla
rapida estensione delle dune. "L'obiettivo del
progetto è lo sviluppo sostenibile dell'economia del
nord del paese, attraverso la riforestazione
massiccia e la riabilitazione degli ecosistemi più
fragili", ha affermato Zhou Shengxian, funzionario
della Amministrazione statale delle foreste. Così,
in 10 anni, si pianteranno un totale di 9,5 milioni
di ettari di boschi, il 66% dei quali saranno
piantati a mano, mentre il rimanente verrà da una
semina fatta attraverso stormi di aerei che
lanceranno le sementi nelle zone di più difficile
accesso. L'obiettivo è frenare l'avanzata dei
deserti nel 40 per cento delle zone più colpite
dalla siccità e di ridurre del 30 per cento le
superfici toccate dall'erosione del suolo.
La Grande Muraglia Verde dovrebbe essere completata
per il 2050 e entro quell'anno si saranno piantati
oltre 35 milioni di ettari di bosco.
Questo sforzo dovrebbe portare ad una copertura
forestale del territorio cinese dall'attuale 7 per
cento al 15 per cento.
Il nord della Cina è una zona semiarida che conta un
milione e mezzo di chilometri quadrati di ecosistemi
in pericolo. Una delle minacce più gravi viene
dall'avanzamento del deserto dei Gobi, che
attualmente avanza al ritmo di 2.460 chilometri
quadrati ogni anno. Più del 27,3 per cento della
superficie della Cina è coperto da deserti e il loro
avanzare provoca una perdita annuale calcolata in
oltre seimila milioni di dollari.
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