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La cataratta si curerà con le gocce oculari (19/11/2015)

Buone notizie per chi soffre di cataratta, e, più avanti, forse anche per chi soffre di Alzheimer, Parkinson ed altre patologie neurodegenerative.


Mice, aged 5 weeks, were treated three times per week for six weeks with "compound 29" in the right eye and a vehicle control in the left eye. At the end of the experiment, mice were examined by slit lamp biomicroscopy, which showed improved transparency. Dotted white lines highlight the edges of the eye.

La prima buona notizia riguarda la cataratta: è stato identificato un composto in grado di invertire il processo di opacizzazione del cristallino dell'occhio ridandogli trasparenza.

La seconda buona notizia è che si può somministrare sotto forma di gocce, come un collirio.

La terza buona notizia riguarda l'Alzheimer, il Parkinson ed altre patologie neurodegenerative che, grazie a quanto emerso dagli studi per la cataratta, e ad analogie presenti in alcuni processi degenerativi si aprono percorsi di ricerca per nuove cure.

La ricerca è frutto della collaborazione tra scienziati della UC San Francisco (UCSF), della University of Michigan (U-M), e della Washington University in St. Louis (WUSTL).

Potere evitare l'intervento chirurgico potrebbe permettere a molti più anziani di ritrovare la vista. Il nuovo composto capace di ridare trasparenza al cristallino rappresenta l'evoluzione più solubile di una precedente scoperta, il lanosterolo, presentata in una pubblicazione in luglio 2015 sulla rivista Nature.

Come avviene anche per l'Alzheimer ed il Parkinson, la cataratta è una malattia della vecchiaia legata ad un malfunzionamento di alcune proteine. Nel caso della cataratta le proteine interessate si chiamano cristallini e sono tra i maggiori componenti delle fibre cellulari che formano le lenti degli occhi e le caratteristiche uniche di queste cellule le rendono particolarmente soggette ad essere danneggiate.
Jason Gestwicki, PhD, professore associato alla UCSF, spiega che, poco dopo che siamo nati tutti le fibre cellulari nell'occhio perdono la capacità di produrre nuove proteine o di disfarsi delle vecchie, per cui il cristalli che abbiamo alla nascita è quello che avremo da adulti.

Perchè le nostre lenti funzionino bene questo serbatoio di cristallini deve mantenere sia la trasparenza che la flessibilità delle fibre, dato che i muscoli continuano costantemente a contrarsi e rilassarsi per mettere a fuoco gli oggetti alle diverse distanze.

Jason Gestwicki continua spiegando che i cristallini svolgono questi compiti con il supporto di proteine chiamate chaperoni (dal francese chaperon: accompagnatore) che operano come una sorta di antigelo, mantenendo i cristallini solubili in un delicato e perenne equilibrio.
E' uno stato delicato, perché le aggregazioni di cristallini patologiche sono in realtà molto più stabili ed i chaperoni devono continuamente resistere a questa energica tendenza ad aggregarsi in modo diverso dei cristallini.

 

Un processo simile sottostà ad altre patologie legate all'invecchiamento come l'Alzheimer, ma in ciascuna patologia le proteine cambiano, anche se in tutti questi casi le aggregazioni di proteine sono chiamate amiloidi e sono aggregazioni più difficili da sciogliere.

Dato che il punto al quale gli amiloidi si sciolgono e più alto, i ricercatori hanno lavorato per trovare delle sostanze in grado di abbassarlo.
Partendo da 2.450 composti ne hanno selezionati 12, steroli. Uno di questi, il lanosterolo, era in grado di rendere reversibile la cataratta, ma essendo poco solubile, perché fosse efficace si rendeva necessario iniettarlo direttamente nell'occhio.

Partendo dal lanosterolo e da altri steroli i ricercatori hanno messo insieme e testato 32 altri steroli, creando un candidato sufficientemente solubile per essere somministrato sotto forma di gocce oculari e lo hanno chiamato composto 29.

La verifica in laboratorio sui topi ha confermato l'efficacia del composto così come quella effettuata sui cristallini umani frutto di interventi chirurgici sostitutivi.

Ora la ricerca prosegue sui diversi fronti per arrivare alla pratica clinica, speriamo presto.

Ulteriori dettagli nella pagina in inglese di questo articolo.

Per saperne di più
Science
Pharmacological chaperone for a-crystallin partially restores transparency in cataract models
Link...

Nature
Lanosterol reverses protein aggregation in cataracts
Link...

UC San Francisco (UCSF)
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University of Michigan (U-M)
Link...

Washington University in St. Louis (WUSTL)
Link...

Marco Dal Negro

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