E' originale lo studio dell'Indiana University sulla relazione tra orgasmo ed il modo di rapportarsi ai genitali femminili. Pubblicato sull'International Journal of Sexual Health ha trovato che le donne che si rapportano meglio con i genitali femminili raggiungono più facilmente l'orgasmo, hanno più attenzione per la propria salute sessuale, vanno più regolarmente dal ginecologo, e non hanno pudori ad
autoesaminarsi.
Auguste
Rodin, 1888-1889, Paris, Museè Rodin
Debby Herbenick, direttore associato del Center for Sexual Health Promotion alla School of Health, Physical Education and Recreation alla Indiana University, spiega che i risultati di questo studio sono importanti perché, spesso, la cultura americana propone un'immagine ed un rapporto con i genitali negativo insegnando che questi sono qualcosa di sporco che deve essere tenuto pulito ed a
posto e molte donne possono avere sofferto conseguenze
negative per questo approccio, ed anche non pochi uomini, verrebbe da aggiungere.
Lo studio di Debby Herbenick ha creato una scala per misurare il modo di rapportarsi ai genitali femminili da parte di uomini e donne. Questa scala potrebbe essere utile nella cura di problemi sessuali, nella formazione di parametri medici per aiutare a decidere cure e trattamenti ginecologici e nella educazione sanitaria quando
coinvolga la donna e la sua salute sessuale.
Debby Herbenick spiega ancora che le donne sono spesso più critiche degli uomini nei confronti del proprio corpo e di quello delle altre donne; in questo studio è emerso che gli uomini hanno generalmente un buon rapporto
riguardo molti aspetti dei genitali femminili
compresi aspetto, odore, sapore e tatto.
Debby Herbenick che è anche educatrice di educazione sessuale al The Kinsey Institute for Research in Sex, Gender and Reproduction, riguardo ai risultati dello studio
invita a considerare alcuni aspetti:
Immagine del corpo: i genitori dovrebbero porsi la domanda di come aiutare le proprie figlie a vivere meglio, a stare meglio, con il proprio corpo, abituandole a
chiamarne le parti con il proprio nome, come ad esempio vulva, e non con nomignoli o diminutivi vari, ed ponendosi come supporto alle
auto-esplorazioni delle figlie. Piuttosto che dire di non toccarsi i genitori dovrebbero lasciar capire ai figli che toccarsi i genitali va bene, ma in privato, come nella propria stanza o in bagno.
Gli educatori sessuali dovrebbero porsi il problema di come insegnare a femmine e maschi a vivere positivamente il corpo e la sessualità anche discutendo di come prodotti e
campagne pubblicitarie fanno sentire le persone in rapporto al proprio il corpo.
Lo studio ha coinvolto 362 donne e 241 uomini, la maggior parte dei quali bianchi caucasici di età tra i 18 ed 23 anni.
Debby Herbenick conclude spiegando che la ricerca è stata realizzata sulla base di una precedente ricerca che dimostra che mente e corpo sono molto legati per quanto riguarda la sessualità e quando una donna è in buoni rapporti con i propri genitali starà facilmente meglio nella propria pelle, più rilassata, più capace di lasciarsi andare e vivere piacere ed orgasmo.
Diversamente
da quanto avviene per molti studiosi della
sessualità che si dedicano più facilmente a mere
catalogazioni di problemi, di atteggiamenti di
singoli fatti o parti delle persone, Debby Herbenick
ha una visione globale dell'essere umano. Guardando
solo ogni singolo punto sarà difficile cogliere e
comprendere l'insieme, e questa differenza
nell'approccio alla sessualità si sente nei lavori
di Debby Herbenick . Finalmente una persona che si
adopera per comprendere ed aiutare altre persone.
Per saperne di più
Journal citation: "The Development and Validation of a Scale to Measure Attitudes Toward Women's Genitals," International Journal of Sexual Health.
http://www.informaworld.com/smpp/content~db=all~content=a914661190
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(Marco
Dal Negro)
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