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Disfunzione erettile e bassi livelli di testosterone sono causa o effetto del rischio cardiovascolare? (15/07/2014)

Tutto è partito dall'osservazione di una coincidenza: quando gli uomini che soffrono di disfunzione erettile hanno livelli di testosterone bassi il rischio di problemi cardiovascolari cresce, anche se non si sa quale sia il livello di guardia.

Un gruppo di ricercatori si è perciò messo a studiare quali fattori di rischio cardiovascolare potessero essere associati con livelli di testosterone bassi ed a quali livelli.
Il punto limite è stato così identificato: per un uomo con disfunzione erettile e testosterone sotto i 12 nmol/L il rischio cardiovascolare è maggiore, e lo studio è stato pubblicato.

Il gruppo del Dr. José M. Martínez-Jabaloyas dell'Hospital Clínico Universitario di Valencia, in Spagna, ha studiato i dati relativi a 1.200 uomini, con un'età media di circa 58 anni, affetti da disfunzione erettile.
Le variabili considerate sono state i livelli di testosterone, l'eccesso globale di peso, l'uso di alcol e di tabacco, l'iperlipidemia, il diabete, l'ipertensione, l'eventuale terapia ipolipemizzante e la gravità della disfunzione erettile.

Il 14% circa degli uomini è stato classificato come ipogonadico, con livelli di testosterone totale al di sotto di 8 nmol/L.
Testosterone totale, libero e valori sierici del testosterone (testosteronemia) vengono espressi in nanogrammi per decilitro (ng/dL) o in nanomoli per litro (nmol/L); quest'ultima unità di misura rappresenta lo standard di riferimento a livello internazionale.
Un 20% circa è stato considerato intorno al limite con valori di 8–12 nmol/L.
Due terzi circa degli uomini con livelli uguali o superiori a 12 nmol/L sono stati classificati come eugonadici.
Generalmente la disfunzione erettile ha mostrato un andamento inverso rispetto ai livelli del testosterone: meno testosterone, più disfunzione erettile.

I ricercatori hanno verificato che sotto ai 12 nmol/L c'era un maggior rischio cardiovascolare e che gli uomini con problemi di obesità, grave disfunzione erettile, iperlipidemia o ipertensione, tendevano ad avere livelli di testosterone più bassi, così come quelli in terapia ipolipemizzante.

In ogni caso gli studiosi hanno dichiarato che non è assolutamente chiaro se i fattori di rischio cardiovascolare siano causati dai bassi livelli di testosterone o se ne siano la causa. La questione rimane aperta.

Marco Dal Negro