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Circoncisione, malattie sessualmente trasmissibili e cancro alla prostata (07/07/2014 aggiornato 25/08/2019)

Se da una parte è provato che la circoncisione riduce la sensibilità al piacere sessuale dall'altra, sul fronte della protezione dalle malattie sessualmente trasmissibili e dal cancro alla prostata le certezze svaniscono e rimangono solo alcune osservazioni che possono comunque aiutarci.

Sul rapporto tra circoncisione e cancro alla prostata sono stati fatti numerosi studi ma senza arrivare ad alcuna certezza, mentre per quanto riguarda il rapporto tra circoncisione e malattie sessualmente trasmissibili qualche certezza in più l'abbiamo.

Dai molti studi sul rapporto tra cancro alla prostata e circoncisione a volte emerge un legame, maggiore per quanto riguarda la popolazione di origine africana, anche se gli scienziati non sanno ancora spiegarsi perché lo stesso non vale per altre etnie.

Dall'ultimo studio canadese sembra emergere anche un legame con l'età alla quale viene praticata la circoncisione, ma nello studio si afferma anche la difficoltà a produrre dati attendibili per molti motivi, non ultimo tra i quali la differenza tra le diverse modalità con la quale viene praticata la circoncisione.

Lo studio canadese si basa su di un campione relativamente modesto e sicuramente circoscritto (2.114 uomini residenti nella Island of Montreal), con una componente di partecipanti neri di origine africana per il 78% di origine haitiana: i risultati perciò hanno un valore meramente indicativo e non generalizzabile.

La parte di prepuzio che viene eliminata è estremamente variabile fino ad arrivare a zero, quando vengono praticate semplici incisioni nel prepuzio.

Quando di parla di circoncisione, perciò, non ci si riferisce allo stesso intervento, ma a diversi, che danno risultati anche molto diversi e con implicazioni e conseguenze assolutamente diverse: fare di tutte queste erbe un solo fascio salvo pochi casi, può portare a trarre conclusioni che non possono essere tratte.

Ricordiamo che il motivo fondamentale per cui viene praticata la circoncisione, al di là delle diverse ragioni religiose, è la possibilità di tenere pulita la parte del glande in modo da evitare che dei batteri possano insediarsi nelle pieghe della pelle portando le ben note infezioni e malattie sessualmente trasmissibili. Un motivo igienico-sanitario, quindi.

Se per raggiungere questo scopo è, ad esempio, sufficiente incidere il frenulo, permettendo alla pelle che ricopre il prepuzio di scendere fino in fondo, non vi è altro motivo per eliminare pezzi di pelle che possono comunque avere più di una funzione: dalla parziale protezione del glande dallo sfregamento, cosa che ne mantiene la sensibilità e protegge da microtraumi che sono possibile fonte di infezioni, al facilitare movimento e penetrazioni perché, almeno per i primi centimetri, il glande penetra scorrendo sotto alla pelle del prepuzio, che ne limita gli attriti.

Questo inizio di introduzione può, in certi casi, facilitare una migliore lubrificazione della zona agevolando un'introduzione più profonda.

Una volta messi in dubbio dagli stessi studiosi legami certi tra circoncisione e cancro, l'unico filo che sembra metterli in relazione sembra essere quello dell'igiene che aiuta a prevenire le infezioni, limitatamente a quei cancri che le vedono come cause o concause.

Vedi anche:
Circoncisione: è provato che diminuisce la sensibilità al piacere sessuale (25/02/2013)
Link...

Per saperne di più sulla prostata
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Per saperne di più
Circumcision and prostate cancer: a population-based case-control study in Montréal, Canada
Link...

Marco Dal Negro