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Sessualità

a cura di Marco Dal Negro

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Com'è cambiata la sessualità in Italia dal 2003 al 2013 (29/09/2013)

Com'è cambiata la sessualità in Italia dal 2003 al 2013? Ecco i risultati di due indagini, realizzate a 10 anni di distanza, la prima, del 2003, condotta da ABACUS su 1.101 italiani, uomini e donne tra 25 e 70 anni, per lo più in coppia, presentata al convegno "L'amore non ha tempo", promosso dalla Società Italiana di Andrologia e da quella di andrologia medica a Roma, e la seconda, del 2013, condotta dalla DoxaPharma su un campione di 3000 uomini e donne, tra i 18 e i 55 anni, che sarà presentata l'8 ottobre 2013, in contemporanea al congresso nazionale della Società Italiana di Urologia(Siu) e dell'Associazione Ginecologi Ospedalieri Italiani (Aogoi).

Rodin, Il bacio - Tate Gallery


La prima cosa che colpisce è la differenza tra i risultati presentati nel 2003 e quelli presentati nel 2013, differenza non tanto nei dati, difficilmente paragonabili, ma tra gli elementi emersi dalle due indagini che sono stati messi in evidenza dagli stessi specialisti che li hanno commissionati.
Per il resto ecco i risultati, partendo dai più recenti.

L'indagine del 2013 ha rivelato che nonostante i 108 rapporti l’anno dichiarati, il 70% degli italiani si sente insoddisfatto a letto. Tanto che 800 mila coppie sono a rischio infedeltà - e rottura - proprio per questi problemi.

Lui si accende di passione, ma dura poco: una coppia su 4 non raggiunge il piacere, anche se ha in media 9 rapporti sessuali al mese.

Per 4 milioni di coppie il sesso non dura più di due minuti.

Metà delle donne pensa a un altro uomo, una su cinque, frustrata e insoddisfatta, passa dalla fantasia ai fatti e dopo un anno tradisce o rompe la relazione.

«L’eiaculazione precoce è il disturbo sessuale maschile più comune e comporta molta frustrazione in entrambi i partner - spiega Vincenzo Mirone, Segretario Generale Siu - Lui diventa insicuro e perde l’autostima, lei reagisce con rabbia e aggressività. Si creano così tensioni che possono portare alla crisi della coppia». Soltanto uno su dieci si rivolge poi al medico, mentre spopola la ricerca di rimedi fai-da-te sul web.

Circa 8 milioni di uomini devono fare i conti con problemi come:

disfunzione erettile (oltre 3 milioni), eiaculazione precoce (circa 4 milioni) calo del desiderio (circa 1 milione),

Quasi lo stesso numero di donne soffre di anorgasmia (4 milioni e mezzo), vaginismo (circa 1 milione)
disturbi del desiderio (2 milioni e mezzo).

Nel 2003 - l'indagine condotta da ABACUS su 1.101 italiani, uomini e donne tra 25 e 70 anni, per lo più in coppia, presentata al convegno "L'amore non ha tempo", promosso dalla Società Italiana di Andrologia e da quella di andrologia medica a Roma, mostra che stress, ritmi di lavoro intensi, mancanza di tempo uccidono l'eros, e il rapporto può andare in crisi.

Più di una coppia italiana su tre, infatti, nel corso della vita soffre di problemi legati alla sessualità

Per gli uomini sono assolutamente fondamentali gli approcci preliminari

Le donne non rinunciano al corteggiamento, tanto che il rapporto sessuale vero e proprio risulta meno importante.

La relazione di coppia è 'fondamentale' per il 60% degli italiani
è importante per il 34%.
per il 4% non è necessaria,
per l'1% ritiene che sia meglio non avere nessun legame.

Gli ingredienti più importanti per far funzionare la coppia sono:
dialogo (per il 57%)
complicità(35%)
condivisione dei problemi (26%).
Solo al quarto posto figura una buona intesa sessuale (32%) più importante, almeno a parole, solo degli interessi comuni.

Nella classifica delle cose della vita che si vorrebbero migliorare, però, la vita di coppia è in coda, preceduta da lavoro, cultura, forma fisica, segno che, forse , gli italiani danno la loro relazione un po troppo per scontata, commentano gli esperti.

Molti, in caso di difficoltà, puntano il dito contro stress, lavoro depressione e crisi personale, e pochi pensano aproblemi fisici.

Solo l'8%, poi, si rivolgerebbe al medico per un consiglio,
il 63% si limiterebbe a cercare il sostegno del partner.
il 24% non farebbe proprio nulla,'aspettando che passi': un atteggiamento non solo maschile.

In presenza di un problema sessuale:
il 28% delle donne accompagnerebbe marito o fidanzato dal medico.
Solo il 23% approverebbe l'uso di un farmaco 'ad hoc'.
Le altre, alla scoperta che il proprio uomo vi ricorre, oscillerebbero tra sorpresa(39%)
delusione(23%)
si sentirebbero offese(9%).

Sono cambiati più gli italiani o l'approccio degli specialisti?

Per saperne di più sulla disfunzione erettile...

Fonte
http://www.siu.it/
http://www.ansa.it/

Marco Dal Negro