Con l’applicazione della transcranial Direct Current Stimulation (o tDCS) un gruppo di ricercatori di Università Statale di Milano e Ospedale San Paolo ha trovato il modo di potenziare i processi creativi e migliorare le prestazioni cognitive nei soggetti affetti da demenza.

Indolore e del tutto non invasiva, la transcranial Direct Current Stimulation, messa a punto in Italia venti anni fa (ora in uso in tutto il mondo) e nota nel trattamento di molti disturbi neuropsicologici, congeniti e degenerativi, si basa sull’applicazione di debolissime correnti elettriche sul cuoio capelluto in corrispondenza del lobo temporale, per qualche minuto.

Lo studio, di grande rilievo anche sotto il profilo etico, apre prospettive importanti per migliorare le prestazioni cognitive nei soggetti affetti da demenza e permette di avanzare verso una migliore comprensione dei meccanismi alla base dell’intuito.

La creatività, oltre che per gli artisti, è importante per tutti gli esseri umani per elaborare e trovare rapidamente soluzioni alternative ai problemi della vita di tutti i giorni.

I circuiti cerebrali che controllano la creatività e la capacità di trovare soluzioni, anche intuitive (il così detto insight), sono ancora quasi del tutto ignoti.

La loro conoscenza (a parte il potenziamento cerebrale e artistico nel soggetto normale) può avere rilevanti implicazioni per migliorare le prestazioni cognitive nei soggetti affetti da demenza come la malattia di Alzheimer o patologie correlate.

Per mettere a punto la nuova metododica, un gruppo di ricercatori del Centro “Aldo Ravelli” per le Terapie Neurologiche dell’Università di Milano – Dipartimento di Scienze della Salute – presso l’ASST Santi Paolo e Carlo di Milano coordinato dal Professor Alberto Priori in collaborazione con la Fondazione Ca’ Granda Policlinico di Milano, ne ha verificato preliminarmente gli effetti sui processi creativi con 31 soggetti normali, di età compresa fra i 20 e i 42 anni.

Gli esperimenti mostrano che la stimolazione selettiva in corrispondenza del lobo temporale sinistro aumenta del 20% la capacità di insight (ovvero di trovare soluzioni intuitive a problemi), misurata tramite il test delle Associazioni Remote (RAT).

Questo compito attiva specificatamente quell’abilità che ci permette, tra tutte le combinazioni possibili, di sfruttare un indizio per trovare la soluzione corretta del problema ed implica il coinvolgimento di ampie reti lessicali e semantiche unitamente alla messa in campo di abilità esecutive e di memoria di lavoro.

Diversamente, la stimolazione tDCS finta (placebo) o applicata nel corso dell’esperimento su una diversa area cerebrale non ha prodotto alcun effetto.

La dottoressa Fabiana Ruggiero – una delle giovani ricercatrici del team coordinato dal Prof Priori – ha osservato: “il nostro studio – primo nel suo genere – ha approfondito l’aspetto del processo creativo legato al pensiero convergente, ovvero quel momento esatto in cui l’intuito genera un nesso associativo ed ha dimostrato come questo possa essere modulato tramite la tDCS.”

Per saperne di più
Creativity Research Journal
Transcranial Direct Current Stimulation of the Left Temporal Lobe Modulates Insight
Link…

MDN

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