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Troppo rumore crea danni all'udito, alla libido e alla pressione (21/11/2012)

Tv troppo alta, sirene dei mezzi di soccorso, frastuono del trapano o colpi di martello, motori di auto, moto e aerei, ma anche musica troppo alta negli auricolari. I rumori della città possono provocare non solo stordimento, mal di testa e problemi all'udito, ma anche altri effetti importanti ed insospettati in altre parte del nostro corpo.

Il rumore eccessivo "provoca un aumento della pressione arteriosa, della frequenza cardiaca e dell'attività di tiroide". Ma anche "una riduzione della libido e della fertilità", l'aumento della frequenza respiratoria e dell'insorgenza di ulcere peptiche e duodenali.

Ad indagare sugli effetti  del rumore è un articolo pubblicato su 'Prevention and Research' e firmato da Simone De Sio del Dipartimento di Medicina legale, Unità di Medicina del lavoro della Sapienza di Roma, diretta da Francesco Tomei, e da colleghi dello stesso ateneo.

"Il rumore - ricordano gli studiosi - viene definito come suono sgradevole ed è uno tra gli agenti fisici più diffusi, sia in ambito lavorativo che extra lavorativo. Provoca una serie di alterazioni a carico delle strutture neuro-sensoriali dell'orecchio interno e può creare danni anche ad altri organi ed apparati, interferendo con l'omeostasi dell'organismo e rappresentando uno dei principali componenti dell'inquinamento ambientale".

A livello psicologico può causare "depressione, ansia, aumento dell'aggressività, disturbi del sonno, senso di fastidio, stress e diminuzione delle capacità cognitive". Oltre a eccitabilità, mal di testa, fatica mentale. "Il rumore è senza dubbio uno degli agenti fisici più diffusi sia in ambito lavorativo che extra lavorativo: per avere un'idea degli effetti, "il tic-tac di un orologio, mediamente, ha un'intensità di 20 dB; un concerto rock e alcune attività lavorative possono superare i 100 dB; un aereo al momento del decollo supera i 120 dB e, quindi, la soglia del dolore".

Non è soltanto l'intensità a determinare eventuali danni alla salute, ma anche la durata dell'esposizione al rumore e la sua frequenza. Nel caso di esposizione acuta a livelli di rumore intensi e di breve durata, come le esplosioni, "i sintomi possono essere: dolore acuto, senso di stordimento, vertigini e ipoacusia di vario grado; all'esame audiometrico - spiegano gli autori - si può evidenziare un deficit della funzione uditiva che può essere temporaneo o permanente". Nel caso di esposizione prolungata, i sintomi possono essere suddivisi in 4 fasi: sensazione di 'orecchio pieno' e di stordimento; deficit uditivo irreversibile pur in assenza di sintomi; deficit uditivo conclamato e, infine, deficit uditivo generalizzato.

Naturalmente è possibile intervenire promuovendo un'azione di protezione acustica, cioè fornendo, ove possibile, opportuni dispositivi di protezione individuale e portando avanti un'opera di formazione e informazione della popolazione sui possibili rischi da rumore.

Un esempio dell'intensità dei rumori e del rispettivo pericolo (in inglese) lo trovate a questa pagina accendendo l'audio.

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Marco Dal Negro