Tv troppo alta, sirene dei mezzi di soccorso,
frastuono del trapano o colpi di martello, motori di
auto, moto e aerei, ma anche musica troppo alta
negli auricolari. I rumori della città possono
provocare non solo stordimento, mal di testa e
problemi all'udito, ma anche altri effetti
importanti ed insospettati in altre parte del nostro
corpo.
Il rumore eccessivo "provoca un aumento della
pressione arteriosa, della frequenza cardiaca e
dell'attività di tiroide". Ma anche "una riduzione
della libido e della fertilità", l'aumento della
frequenza respiratoria e dell'insorgenza di ulcere
peptiche e duodenali.
Ad indagare sugli effetti del rumore è un
articolo pubblicato su 'Prevention and Research' e
firmato da Simone De Sio del Dipartimento di
Medicina legale, Unità di Medicina del lavoro della
Sapienza di Roma, diretta da Francesco Tomei, e da
colleghi dello stesso ateneo.
"Il rumore - ricordano gli studiosi - viene definito
come suono sgradevole ed è uno tra gli agenti fisici
più diffusi, sia in ambito lavorativo che extra
lavorativo. Provoca una serie di alterazioni a
carico delle strutture neuro-sensoriali
dell'orecchio interno e può creare danni anche ad
altri organi ed apparati, interferendo con l'omeostasi
dell'organismo e rappresentando uno dei principali
componenti dell'inquinamento ambientale".
A livello psicologico può causare "depressione,
ansia, aumento dell'aggressività, disturbi del
sonno, senso di fastidio, stress e diminuzione delle
capacità cognitive". Oltre a eccitabilità, mal di
testa, fatica mentale. "Il rumore è senza dubbio uno
degli agenti fisici più diffusi sia in ambito
lavorativo che extra lavorativo: per avere un'idea
degli effetti, "il tic-tac di un orologio,
mediamente, ha un'intensità di 20 dB; un concerto
rock e alcune attività lavorative possono superare i
100 dB; un aereo al momento del decollo supera i 120
dB e, quindi, la soglia del dolore".
Non è soltanto l'intensità a determinare eventuali
danni alla salute, ma anche la durata
dell'esposizione al rumore e la sua frequenza. Nel
caso di esposizione acuta a livelli di rumore
intensi e di breve durata, come le esplosioni, "i
sintomi possono essere: dolore acuto, senso di
stordimento, vertigini e ipoacusia di vario grado;
all'esame audiometrico - spiegano gli autori - si
può evidenziare un deficit della funzione uditiva
che può essere temporaneo o permanente". Nel caso di
esposizione prolungata, i sintomi possono essere
suddivisi in 4 fasi: sensazione di 'orecchio pieno'
e di stordimento; deficit uditivo irreversibile pur
in assenza di sintomi; deficit uditivo conclamato e,
infine, deficit uditivo generalizzato.
Naturalmente è possibile intervenire promuovendo
un'azione di protezione acustica, cioè fornendo, ove
possibile, opportuni dispositivi di protezione
individuale e portando avanti un'opera di formazione
e informazione della popolazione sui possibili
rischi da rumore.
Un esempio
dell'intensità dei rumori e del rispettivo pericolo
(in inglese)
lo trovate a questa pagina accendendo l'audio.
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Marco Dal Negro |