L'obesità con grasso viscerale nell'addome, è un
fattore di rischio di depauperamento osseo e di
minore resistenza delle ossa negli maschi: gli
uomini con la pancia, cioè, rischiano più degli
altri di avere le ossa che diventano fragili, a
rischio di rottura. E' quanto emerge da uno studio
della Dottoressa Miriam Bredella, M.D., radiologa al
Massachusetts General Hospital e professoressa
associata di radiologia alla Harvard Medical School
di Boston.

Secondo il National Center for Health Statistics più
di 35 milioni di maschi americani di età superiore
ai 20 anni sono obesi, e l'obesità è legata a molti
altri problemi di salute comprese patologie
cardiovascolari, diabete, colesterolo alto, asma,
apnee notturne e problemi alle articolazioni. Ciò
nonostante è comunemente accettato che gli uomini
con un peso importante siano meno a rischio di
osteoporosi.
La Dottoressa Bredella ricorda che la maggior parte
degli studi che riguardano l'osteoporosi riguarda le
donne: si ritiene che gli uomini, specialmente
quelli obesi, siano protetti dall'impoverimento
osseo.
Ma non tutto il grasso è uguale: quello sottocutaneo
è proprio sotto la pelle, ed il grasso viscerale o
intra-addominale, si trova nell'addome, sotto i
muscoli nelle cavità profonde. Geni, dieta ed
esercizio fisico contribuiscono alla creazione ed
alla definizione della quantità di grasso addominale
che accumuliamo nel corpo: troppo, è considerato
molto pericoloso.
Dall'Osteoporotic Fractures in Men Study, uno studio
osservazionale multicentrico sui fattori di rischio
di osteoporosi, è emerso che l'obesità maschile è
associata con il rischio di fratture ed i
ricercatori hanno deciso di quantificare il grasso
addominale e di studiarne l'impatto sulla robustezza
delle ossa.
La Dottoressa Bredella ed il suo gruppo hanno
valutato 35 uomini obesi di età media di 34 anni ed
indice di massa corporea BMI di 36,5. I soggetti si
sono sottoposti a TAC addominale per cercare di
determinare la massa muscolare e quella grassa, ed a
TAC ad altissima risoluzione dell'avambraccio e ad
una tecnica chiamata Analisi agli elementi finiti, o
FEA, per definire la resistenza delle ossa e
valutare il rischio di fratture.
La Dottoressa Bredella spiega che la FEA è una
tecnica utilizzata in ingegneria meccanica per
determinare, ad esempio, la resistenza dei materiali
da utilizzare per realizzare i ponti o le ali di un
aereo. Con la fea si può determinare dove cederà una
struttura e quanta forza sarà necessaria perchè
questo avvenga, e questo è quello che è stato fatto
anche per le ossa.
Ed è così che si è visto che molto grasso addominale
viscerale rappresenta un pericolo per la robustezza
delle ossa, mentre, con grande stupore, si è anche
visto che il rischio diminuisce in modo
significativo negli uomini obesi, con lo stesso
indice di massa corporea, ma con una minore quantità
di grasso viscerale.
I risultati hanno infine mostrato che la massa
muscolare è positivamente associata con la
robustezza ossea.
Co-autori dello studio sono: Eleanor Lin, M.D., Mary
L. Bouxsein, Ph.D., Martin Torriani, M.D., Bijoy J.
Thomas, M.D., Anu V. Gerweck, N.P., e Karen Miller,
M.D..
Per saperne di più
Radiological Society of North America
( MDN )
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