I
pazienti assistiti da medici con un alto livello di
empatia hanno migliori esiti clinici e meno
complicanze: questo il risultato di uno studio
retrospettivo condotto su larga scala da un team di
ricercatori statunitensi, provenienti dalla Thomas
Jefferson University di Filadelfia, e italiani su
20.961 pazienti diabetici e 242 medici in Italia.
L'obbiettivo era
verificare l'ipotesi per cui i livelli di empatia
del medico, ottenuti tramite uno strumento validato
di misurazione, sono associati ai risultati clinici
in pazienti con diabete mellito.
In questo studio
retrospettivo correlazionale, sono stati inclusi
20.961 pazienti con diabete mellito di tipo 1 o di
tipo 2 su una popolazione di 284.298 pazienti adulti
nell'Azienda Unità Sanitaria Locale (AUSL) di Parma
(Italia), pazienti assistiti nell'anno 2009 da 242
medici di famiglia.
I livelli di empatia ottenuti dai medici
partecipanti allo studio, misurati tramite il
questionario Jefferson Scale of Empathy (JSE), sono
stati confrontati con l’insorgenza di complicanze
metaboliche acute (stato iperosmolare, chetoacidosi
diabetica, coma) nei pazienti diabetici
ospedalizzati nel 2009.
Lo studio, pubblicato
sulla rivista scientifica Academic Medicine in
settembre 2012, prosegue l’indagine di un altro
studio, effettuato sempre da ricercatori della
Thomas Jefferson University e pubblicato nello
stesso giornale nel marzo 2011, che analizzava
l’empatia del medico e il suo impatto sugli esiti
clinici dei pazienti. Quello studio, più piccolo,
condotto su 891 diabetici e 29 medici, portava a
risultati analoghi: i pazienti in cura da medici con
alti livelli di empatia avevano migliori outcomes
clinici rispetto a pazienti assistiti da medici con
livelli di empatia più bassi.
Questi risultati
suggeriscono che l'empatia del medico è associata in
modo significativo all'outcome clinico nei pazienti
con diabete mellito, e deve quindi essere
considerata come un elemento importante delle
competenze cliniche del medico.
Autori dello studio
sono:
Il Dott. Stefano Del
Canale è coordinatore della ricerca, Azienda Unità
Sanitaria Locale di Parma, Emilia Romagna, Italia,
medico di famiglia e coordinatore di un Nucleo di
Cure Primarie, Azienda Unità Sanitaria Locale di
Parma, Emilia-Romagna, Italia.
Il Sig. Daniel Z. Louis
è managing director del Center for Research in
Medical Education and Health Care (Centro per la
Ricerca nell'Educazione Medica e Sanitaria) e
research associate professor, Department of Family
and Community Medicine (Dipartimento di Medicina di
Famiglia e di Medicina di Comunità), Jefferson
Medical College, Philadelphia, Pennsylvania, USA.
Il Dott. Vittorio Maio è
professore associato di population health (salute
della popolazione), School of Population Health,
Thomas Jefferson University, Philadelphia,
Pennsylvania, USA.
La Sig.ra Xiaohong Wang,
ricercatrice e statistica, è research programmer/analyst,
Center for Research in Medical Education and Health
Care, Jefferson Medical College, Philadelphia,
Pennsylvania, USA.
La Dott.ssa Rossi è
direttore del Servizio Integrazione e Sviluppo dei
Servizi Sanitari Territoriali, Azienda Unità
Sanitaria Locale di Parma, Emilia-Romagna, Italia.
Il Dott. Mohammadreza
Hojat è research professor di psichiatria e
comportamento umano, Department of Psychiatry and
Human Behavior, e direttore del Jefferson
Longitudinal Study for Medical Education, Center for
Research in Medical Education and Health Care,
Jefferson Medical College, Philadelphia,
Pennsylvania, USA.
Il Dott. Gonnella è
preside emerito, eminente professore di medicina,
fondatore e direttore del Center for Research in
Medical Education and Health Care, Jefferson Medical
College, Philadelphia, Pennsylvania, USA.
Per saperne di più
Lo studio
http://www.ausl.pr.it/allegato.asp?ID=843560
"Il
rapporto medico-paziente" Dr. Antonio Turetta
( MDN )
|