La fame compulsiva è quella che porta a mangiare in modo
abnorme, tendenzialmente senza limiti. Ora è stata trovata una chiave che permette di
frenare questo bisogno assoluto, incontrollabile, ed è un recettore Sigma-1, una proteina. Il controllo di questa proteina porta a mangiare in modo più lento e meno compulsivo.
La ricerca pubblicata online su Neuropsychopharmacology è stata condotta da Pietro Cottone, PhD, e Valentina Sabino, PhD, ambedue assistenti professori nei dipartimenti di farmacologia e di psichiatria del Boston University Medical Campus.
Chi è interessato dalla fame compulsiva ha perso il controllo della situazione e non è più in grado di limitarsi, esattamente come succede nelle altre dipendenze come alcol, fumo o stupefacenti. Le scale di valori vengono ribaltate ed adeguate alla situazione: se non si è in grado di limitarsi cambiano le priorità.
I ricercatori hanno creato in modo artificiale lo stato di bisogno di cibo compulsivo ed hanno poi verificato se somministrando un farmaco per bloccare il recettore Sigma-1 il bisogno
compulsivo si riduceva. I risultati sperimentali hanno mostrato che ciò è avvenuto nel 40% dei casi portando i soggetti a mangiare più lentamente e mettendosi meno in situazioni di rischio pur di mangiare.
Il fatto che il gruppo affetto da fame compulsiva avesse cambiato il proprio atteggiamento nei confronti delle situazioni pericolose ha fatto ipotizzare che ci
fossero dei problemi riguardo a come le decisioni vengono prese. Dato che la valutazione del rischio e la capacità di decidere sono funzioni che interessano la regione della corteccia prefrontale del cervello, i ricercatori sono andati a verificare se vi fosse un'abbondanza di recettori Sigma-1 in questa zona e trovarono che era così. La scoperta apre quindi ora nuove prospettive
terapeutiche.
Per saperne di più
Boston University Medical Campus
http://www.bumc.bu.edu/
( Marco Dal Negro )
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