La presenza della psoriasi rappresenta un rischio indipendente di diabete di tipo 2, anche in assenza di normali fattori di rischio come l'obesità.
La scoperta è importante perché significa che chi è affetto da psoriasi, secondo i ricercatori che hanno realizzato il corposo studio dovrebbe sempre tenere sotto controllo alimentazione, esercizio fisico e valori di colesterolo, trigliceridi e zuccheri nel sangue.
La ricerca è stata fatta da
studiosi della Perelman School of Medicine at the University of Pennsylvania che hanno comparato 108.000 persone affette da psoriasi con 430.716 pazienti senza psoriasi ed hanno rilevato che le persone con leggera psoriasi avevano l'11% di rischio in più di diabete e quelle con psoriasi grave il 46% di rischio in più rispetto ai pazienti senza psoriasi.
I ricercatori hanno anche valutato le cure cui erano sottoposti i partecipanti trovando che chi aveva entrambe le patologie doveva sottoporsi a maggiori trattamenti per il diabete.
La psoriasi è una comune patologia infiammatoria della
pelle che colpisce 7,5 milioni di americani e che è già stata messa in relazione con infarto del miocardio, ictus, sindrome metabolica e mortalità cardiovascolare ed è legata
a più alti trigliceridi, maggiori livelli di glucosio anche in assenza di sovrappeso o dei comuni fattori di rischio.
Secondo Rahat S. Azfar, MD, MSCE, assistente docente di dermatologia alla Perelman School of Medicine, sia i malati di psoriasi che i medici che li hanno in cura dovrebbero essere coscienti delle potenziali complicazioni del metabolismo associate con la psoriasi.
La chiave per comprendere
questa associazione potrebbe essere nel fatto che ambedue, psoriasi e diabete, sono patologie causate da infiammazione cronica con un percorso in comune, le citochine Th1, che può promuovere sia resistenza all'insulina e sindrome metabolica che citochine legate all'infiammazione note per portare alla psoriasi.
Si stima che ogni anno si avranno 115.500 persone in più che svilupperanno diabete a causa della concomitanza con la psoriasi, indipendentemente da altri fattori di rischio.
La ricerca è pubblicata su Archives of Dermatology, una pubblicazione del Gruppo
Jama.
Il gruppo dei ricercatori comprende anche Daniel B. Shin, BA, Andrea B. Troxel, ScD, David J. Margolis, MD, PhD, del Penn's Dermatology and Biostatistics and Epidemiology departments e del Center for Clinical Epidemiology and Biostatistics. Ha co-diretto lo studio l'autrice Nicole M. Seminara, MD, del Department of Internal Medicine del New York University Langone Medical Center.
Finanziamenti pubblici e privati sono nella pagina in inglese di questa notizia.
Per saperne di più
University of Pennsylvania School of Medicine
( MDN
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