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L'uso prolungato della Terapia ormonale sostitutiva in menopausa aumenta i casi di incontinenza urinaria (03/01/2012)

 

Ci sono nuove preoccupazioni legate alla terapia ormonale sostitutiva, in particolare quando vengono usati solo estrogeni.
Cinque anni o più di terapia ormonale sostitutiva con soli estrogeni, in menopausa, incrementano il rischio di sviluppare incontinenza urinaria.

Lo sostiene uno studio condotto da Gina Northington, MD, PhD, professore assistente al Dipartimento di ginecologia ed ostetrica della Emory University School of Medicine, negli USA, e direttore della Divisione di medicina femminile pelvica e di chirurgia ricostruttiva della Emory. Lo studio è stato completato, dall'autrice, alla University of Pennsylvania.

Secondo Gina Northington l'incidenza dell'incontinenza urinaria aumenta già con l'avanzare degli anni e dopo la menopausa ed i risultati della Women’s Health Initiative (WHI) e di altri studi hanno mostrato, durante gli anni successivi, una relazione tra la terapia ormonale sostitutiva e l'incontinenza urinaria.
Bisogna notare che molti di questi studi sono stati fatti su popolazioni piuttosto omogenee senza considerare altri elementi dello stato di salute delle persone.

Come è noto, la terapia ormonale sostitutiva viene fatta quando la carenza di estrogeni e di progesterone connessa alla menopausa peggiora sensibilmente la qualità della vita, e può comprendere solo estrogeni o anche progesterone.

Nello studio condotto da Gina Northington sono state intervistate donne in menopausa, di diverse etnie, di Baltimora, che  inizialmente non avevano riportato sintomi di incontinenza urinaria. Queste persone partecipavano già ad un altro studio osservazionale condotto dal National Institute of Mental Health e venivano seguite per 10 anni.

Le donne sono state seguite dal 1993 al 2004, avendo dichiarato di usare estrogeni e di avere segni di incontinenza urinaria, ed è stato chiesto loro di dare informazioni sullo stato specifico funzionale e sulle conseguenze nei comportamenti sociali e nelle attività quotidiane.

Tra le 167 donne in post-menopausa seguite che non riportavano segni di incontinenza urinaria nel 1993, 47 (28.1%) ha riportato nuovi problemi di incontinenza ed in particolare, 31 (18,6%) con perdita funzionale specifica nel 2004.
Delle 167 donne 46 (27,5%) ha riportato di aver seguito una terapia contenente estrogeni per 5 o più anni dal 1993.
I ricercatori hanno valutato che l'uso di estrogeni per 5 o più anni era significativamente più associato allo sviluppo di incontinenza urinaria con problemi di controllo rispetto alle donne che avevano usato estrogeni per un periodo più breve o non li avevano usati.

Questo problema va ad aggiungersi ai già noti rischi di sviluppare cancro al seno, problemi cardiaci e di ictus, per cui i ricercatori consigliano, per chi proprio non può fare a meno della terapia a causa dei sintomi della menopausa, che vengano date le dosi più basse possibile e per il tempo più breve possibile. E' importante che i medici seguano le loro pazienti in questa direzione.
Come sempre, i ricercatori sottolineano l'opportunità di confermare i risultati con ulteriori studi.

Per saperne di più
L'articolo è stato pubblicato online su The Journal of the North American Menopause Society 13 ottobre 2011 e sarà stampato sulla versione cartacea sul numero di marzo 2012 (Volume 19, Issue 3).

Emory University - Woodruff Health Sciences Center

(MDN)

 

 


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