Il contraccettivo maschile ideale dovrebbe essere economico, affidabile e reversibile,
dovrebbe essere duraturo ma con scarsi effetti collaterali.
IMMAGINE: I testicoli sono composti da molti tubuli seminiferi. Nell'immagine di sinistra si vede un testicolo non trattato con gli ultrasuoni, mentre in quella di destra un testicolo trattato.
Crediti: Image courtesy of James Tsuruta, Ph.D., and Paul Dayton, Ph.D.
Uno studio pubblicato negli anni '70 da Mostafa S. Fahim e dai suoi colleghi, mostrava che un breve trattamento con ultrasuoni
ai testicoli generava infertilità.
L'obbiettivo dello studio attuale era quello di determinare se i generatori di ultrasuoni attualmente disponibili sul mercato possono essere utilizzati come base per la
contraccezione maschile.
Per lo studio sono stati utilizzati topi i cui testicoli sono stati trattati con ultrasuoni di frequenza variabile tra 1 e 3 MHz, variando
durata e temperature del trattamento.
I ricercatori hanno trovato che ultrasuoni alla frequenza di 3 MHz, con una potenza di 2,2 Watt per centimetro quadro, per 15 minuti riducevano
sensibilmente le riserve di sperma e la capacità di generarne di nuovo. Per ottenere il risultato migliore si visto che è meglio ruotare il dispositivo,
distribuendo l'irradiamento in modo più uniforme.
Il conto più basso di spermatozoi è stato raggiunto operando in
soluzione salina del 3%, a 37° centigradi, in 2 trattamenti successivi a distanza di 2 giorni, di
ultrasuoni a 3MHz, 2,2 Watt per cm. quadro.
La natura apparentemente non invasiva degli ultrasuoni e la sua efficacia sugli spermatozoi sono a favore dell'uso di questo mezzo come contraccettivo maschile, ferma restando l'assoluta necessità di verifica non solo della reversibilità dell'effetto, ma soprattutto della mancanza di effetti secondari e di pericoli derivati dall'uso
sia a breve che a lungo termine
Autori
James K Tsuruta, Paul A Dayton, Caterina M Gallippi, Michael G O'Rand, Michael A Streicker, Ryan C Gessner, Thomas S Gregory, Erick JR Silva, Katherine G Hamil, Glenda J Moser and David C Sokal
Per saperne di più
Reproductive Biology and Endocrinology
(MDN)
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