Un rapporto presentato
al recente congresso della American Society of Clinical Oncology (ASCO) a Chicago, ha sollecitato medici e pazienti oncologici a parlare dell'eventuale uso abituale di erbe, o di
supplementi, con effetti terapeutici, come il cumino, la curcuma, le tisane, l'acai berry o l'aglio, perché possono avere un impatto negativo sulla chemioterapia.
I ricercatori del Northwestern Memorial hospital affermano che sembra sempre più confermato che queste sostanze possono amplificare o ridurre gli effetti dei
farmaci della chemioterapia e che, in alcuni casi, possono causare reazioni tossiche anche letali.
Spiega June M. McKoy, MD, geriatra al Northwestern Memorial Hospital, che la crescita di internet ha reso più facile l'accesso a molte informazioni su prodotti alternativi e supplementi dietetici, ma spesso le persone credono che, essendo prodotti naturali, non possano fare male, senza pensare che possono avere interazioni con altre terapie.
McKoy, che è anche direttore
della geriatria oncologica al Robert H. Lurie Comprehensive Cancer Center of Northwestern University, sostiene che è necessario approfondire queste interazioni stimolando la comunicazioni tra medici e pazienti.
Mentre l'utilizzo culinario di erbe in piccole quantità è generalmente sicuro, l'uso prolungato di aglio può aumentare il rischio di emorragia durante un intervento chirurgico, ed altre sostanze, consumate in grandi quantità per lungo tempo, possono interferire con il metabolismo di alcuni farmaci.
Aggiunge Melinda Ring, MD, direttore sanitario per il Northwestern Memorial Physicians Group’s Center for Integrative Medicine and Wellness, aggiunge che terapie complementari come l'agopuntura o il massaggio possono portare importanti benefici nella gestione dello stress e del dolore.
il Dr.McKoy intende lanciare uno studio pilota per verificare con quale frequenza pazienti e medici affrontano questo argomento.
Per saperne di più
Northwestern Memorial Hospital
(MDN)
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