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Le statine per il colesterolo non vanno bene per tutti (25/08/2011)

 

Per molti pazienti i farmaci a base di statine per ridurre il colesterolo possono ridurre il rischio di infarto e di ictus.
Ma i neurologi del Loyola University Health System avvertono che questi farmaci devono essere evitati da alcune categorie di persone che sono a rischio di ictus.

L'articolo del Dr. Murray Flaster e colleghi, è pubblicato sul numero di agosto 2011 del giornale Expert Review of Neurotherapeutics.

Uno studio del 2006 noto come SPARCL, pubblicato sul New England Journal of Medicine, ha trovato che in pazienti che erano stati colpiti da ictus o da attacchi ischemici transitori, mini ictus, le statine riducevano il rischio di successivi attacchi, del 16%.
Ma questo si applica solo a chi ha avuto un'ischemia, causata da coauguli di sangue nei vasi cerebrali. L'85% circa degli ictus sono ischemici.
Ed anche tra questi pazienti vi è un piccolo sottogruppo che dovrebbe essere sottoposto a terapia con le statine sono con molta cautela, e sono quelli che hanno avuto ictus in piccoli vasi, che hanno controllato raramente la pressione sanguigna e consumano uno o più drink di alcol al giorno.

L'immagine è molto varia per quel 15% di pazienti che hanno avuto ictus emorragici (causati da emorragia sul o nel cervello).
Ci sono due tipi di ictus emorragico: emorragia subaracnoidea da aneurisma, SAH, ed emorragia intracranica, ICH.
La prima è un'emorragia sulla superficie del cervello mentre la seconda all'interno.

Secondo i ricercatori è stato postulato che le statine aiutano i pazienti con SAH. Anche se il giudizio definitivo è ancora sospeso i benefici sono leggermente superiori.

Ma una terapia ad alto dosaggio di statine "dovrebbe essere evitata come terapia di routine con pazienti ICH, fino a che rischi e benefici non saranno compresi meglio" scrivono i ricercatori.

Concludono i ricercatori sottolineando che a complicare ulteriormente le cose, vi è il caso in cui un paziente che è sotto statine è colpito da ictus SAH o ICH, nell'immediato: dovrebbe continuare la terapia, rimandando la rivalutazione sull'opportunità della stessa all'uscita dall'emergenza.
Secondo Flaster ed i suoi colleghi sono necessarie ulteriori indagini: chiaramente i potenziali effetti e contro-effetti delle statine sono talmente complessi che richiederanno sia un approccio scientifico prudente che una dettagliata analisi clinica per poter realizzare e documentare un intervento terapeutico efficace e sicuro.

Flaster è professore associato al dipartimento di neurologia e chirurgia neurologica alla Loyola University Chicago Stritch School of Medicine, ed è anche direttore sanitario dell'ambulatorio neurologico della Loyola.

Co-autori sono: Drs. Sarkis Morales-Vidal, Michael J. Schneck e José Biller. Morales-Vidal è assistant professor nel Department of Neurology. Schneck è professor ai departments of Neurology and Neurological Surgery e medical director del Neurosciences ICU. Biller è professor ai departments of Neurology e Neurological Surgery e chairman del department of Neurology.

Per saperne di più
Loyola University Health System

(MDN)

 


L'armadietto omeopatico casalingo
(del Dott. Turetta)
Quali sono i problemi o le disfunzioni che possono giovarsi di un intervento omeopatico d'urgenza e, di conseguenza, come dovrebbe essere un ideale armadietto medicinale omeopatico casalingo.


 

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