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L'alcol interferisce con la funzione ristoratrice del sonno (19/08/2011)

 

E' noto che l'alcol aumenta il sonno profondo, sonno ad onde lente, nella prima metà del sonno, ma in seguito diventa deleteria.

Un nuovo studio sul rapporto tra sonno e variabilità della frequenza cardiaca, heart rate variability (HRV) durante il sonno, ha trovato che l'alcol interferisce con la funzione ristoratrice del sonno.

Si sa anche che una grande quantità di alcol fa addormentare prima, aumenta il sonno profondo, e sopprime i movimenti rapidi degli occhi, i REM, rapid eye movement, durante la prima metà del sonno.
Durante la seconda metà del sonno, i REM aumentano ed il sonno diventa più superficiale.

I risultati dello studio saranno pubblicati sul numero di novembre 2011 di Alcoholism: Clinical & Experimental Research, e sono attualmente visibili in anteprima.

Spiega Yohei Sagawa, un medico del Dipartimento di neuropsichiatria della Akita University School of Medicine: "L'alcol interviene sul processo del sonno nel suo insieme. Normalmente, durante il sonno fisiologico notturno, negli umani, il sistema nervoso parasimpatico, responsabile per le attività di riposo e rigenerazione, è dominante sul sistema nervoso simpatico, responsabile delle attività di stimolazione. Il nostro scopo è stato quello di investigare come l'alcol potrebbe cambiare questo rapporto."

"Credo che l'approccio usato in questo studio sia unico. Ci sono diversi studi che analizzano la variabilità della frequenza cardiaca durante il sonno, ma per quanto mi risulta non ci sono studi che descrivono gli effetti dell'alcol sul sistema nervoso autonomo durante il sonno, usando questo parametro," aggiunge Seiji Nishino, direttore dello Sleep & Circadian Neurobiology Laboratory at Stanford University School of Medicine.

Sagawa ed i suoi colleghi hanno dato a 10 studenti in buona salute, di età media di 21,6 anni, 3 diverse bevande alcoliche a intervalli di 3 settimane: 0 gr. (gruppo di controllo), 0,5 gr. (dose bassa) o 1,0 gr. (dose alta) di etanolo puro per kilogrammo di peso corporeo.
Il giorno dell'esperimento è stato attaccato al soggetto un elettrocadiogramma Holter per 24 ore. Il soggetto è stato istruito a bere una delle 3 bevande alcoliche 100 minuti prima di andare a letto, e la polisonnografia è durata 8 ore. L'analisi dell'intensità della
variabilità della frequenza cardiaca, HRV, è stata effettuata utilizzando il metodo di massima entropia, e sono stati calcolati i componenti ed i parametri di bassa ed alta frequenza.

Prosegue Sagawa: "Il nostro studio ha mostrato che l'alcol sopprime gli impulsi di alta frequenza durante il sonno in rapporto diretto con le dosi di alcol. Sebbene la prima metà del sonno dopo l'assunzione di alcol sembri, all'EEG, buona, il risultato della valutazione per quanto riguarda il sistema nervoso autonomo mostra che bere porta più all'insonnia che al dormire bene."

Più specificamente, all'aumento del consumo di alcol ha corrisposto un aumento della frequenza cardiaca e l'arco di intensità del HRV, misurato ad ogni frequenza, diminuiva. Il rapporto tra bassa ed alta frequenza, che è considerato un indice di equilibrio tra i sistemi simpatico e parasimpatico era aumentato. Ciò suggerisce che l'alcol, in modo direttamente proporzionale, sopprime la componente di alta frequenza del HRV che è un indicatore dell'attività dei nervi parasimpatici durante il sonno.

Questo studio valuta gli effetti acuti derivati dall'assunzione di una singola dose di alcol, ma molti bevono abitualmente alcol, e se la riduzione dell'attività parasimpatica durante il sonno diventa cronica, le conseguenze sulla salute posso essere molto più gravi.
E' riportato che i bevitori abituali con ipertensione sono spesso associati con la riduzione dell'attività del sistema parasimpatico.
Ancora secondo Sagawa, molti bevitori abituali soffrono di insonnia, e la soppressione dell'attività dei nervi parasimpatici è il risultato dell'assunzione di alcol.
Quindi si deduce che la soppressione dell'attività parasimpatica è associata all'insonnia, che include difficoltà nell'addormentarsi, risveglio al mattino presto, sensazione di non dormire in modo profondo e difficoltà a mantenere il sonno.

Spesso si pensa che un bicchierino alla sera aiuti ad addormentarsi, spiega Nishino, ma ciò vale solo per persone che bevono poco.

Per saperne di più
Stanford University School of Medicine

Alcoholism: Clinical & Experimental Research

(MDN)

 


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