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Dalla rivista "Science" uno studio sull'epatite C (23/02/2001)

Dagli USA un nuovo test per il collasso congestizio (23/02/2001)

Primo intervento al mondo di ricostruzione dell canale alimentare di uno stomaco intaccato dal cancro (22/02/2001)

Proprietà terapeutiche dell'Agnocasto: uno studio sul "British Medical Journal" (22/02/2001)

La frenulectomia linguale (21/02/2001)

L'attività cerebrale dei cocaina-dipendenti in uno studio sull'American Journal of Psychiatry (21/02/2001)

Dal "Journal of Allergy and Clinical Immunology" notizie per gli asmatici (20/02/2001)

Dalla rivista "Nature" uno studio sulla rigenerazione delle cellule nervose (20/02/2001)

Anoressia: una ricerca del Cidap, Centro Italiano Disturbi Alimentari Psicogeni (19/02/2001)

Epatopatia e Hiv (19/02/2001)

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Dalla rivista "Science" uno studio sull'epatite C  (23/02/2001)

Sono 170 milioni in tutto il mondo gli individui infettati dal virus dell'epatite C, malattia nei confronti della quale la sanità sta da anni cercando un antagonista. L'attenzione si focalizza ormai da tempo su un possibile vaccino e proprio a tal proposito è stato pubblicato sulla rivista "Science" uno studio che annuncia la scoperta di frammenti di proteine del virus indagato e che potrebbero essere il primo elemento da colpire per debellare l'HCV.
Il virus HCV trova potenza nella sua capacità di trasformarsi disorientando il sistema immunitario, condizione che rende difficile trovare anticorpi in grado di attaccare le diverse forme del virus dotato di un corredo genetico alquanto variabile. Un eventuale vaccino dovrebbe riconoscere ed annullare componenti invariabili del virus e non in continuo mutamento. Attualmente si stanno effettuando sperimentazioni in tal senso solo sugli animali, mentre per l'uomo si susseguono nuove sperimentazioni farmacologiche che in qualche caso hanno anche dato soddisfacenti risultati. L'interferone, per esempio, è in grado di inibire la moltiplicazione del virus e limitare i danni epatici; tuttavia esso ha dimostrato successo su una percentuale molto bassa di individui infetti con somministrazioni a giorni alterni.
Una nuova strada però è stata aperta dal Peg-interferone che, somministrato una sola volta alla settimana, associato alla ribavarina è oggetto di numerose sperimentazioni cliniche tuttora in corso ed i cui risultati saranno noti in tempi relativamente brevi. Nel frattempo gli esperti auspicano la possibilità di sottoporre tutta la popolazione ad uno screening che metta in luce i soggetti a rischio o inconsapevolmente infettati ed intervenire preventivamente per contenere i danni che, comunque, si manifestano a distanza di 20-30 anni.

 


L'armadietto omeopatico casalingo
(del Dott. Turetta)
Quali sono i problemi o le disfunzioni che possono giovarsi di un intervento omeopatico d'urgenza e, di conseguenza, come dovrebbe essere un ideale armadietto medicinale omeopatico casalingo.


 

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