La terapia chelante (22/01/2001)

Si chiama terapia chelante ed è impiegata da oltre quarant'anni negli Stati Uniti; utilizzando l'EDTA, l'etilendiamintetracetato, essa cura i disturbi cardiovascolari. Attraverso la somministrazione per via endovenosa degli agenti chelanti si sono riscontrati effetti benefici nell'aumento del flusso sanguigno e nella rimozione delle placche aterosclerotiche.
Utilizzata per liberare l'organismo dai metalli tossici e superflui, da qualche tempo vi fa ricorso un numero sempre più ingente di medici anche allo scopo di bloccare il processo dell'arteriosclerosi. Iniettando gli agenti chelanti che agiscono rimuovendo il calcio della placca aterosclerotica si ripristina, di conseguenza, una corretta circolazione sanguigna. La terapia chelante si effettua in ambulatorio ed ha durata di almeno tre ore e mezza e prevede un minimo di trenta trattamenti con frequenza per lo meno bisettimanale.
Il suo primo impiego risale alla fine degli anni Quaranta da parte della Marina americana che utilizzò l'EDTA per curare l'avvelenamento da piombo; oggi, dopo anni di lunghe e minuziose ricerche, la terapia chelante trova successo anche nella normalizzazione delle aritmie cardiache, nella riduzione delle placche aterosclerotiche, nel miglioramento della circolazione sanguigna, nel miglioramento di memoria e vista.
Non vi sono controindicazioni particolari per sottoporsi alla terapia; tuttavia è consigliabile consumare un ricco pasto prima dell'inizio del trattamento, valutare la funzionalità cardiaca, effettuare un elettrocardiogramma, un'ecocardiografia Doppler ed anche una analisi della funzionalità renale; il tutto per stabilire con precisione il dosaggio di EDTA e far fronte ai possibili effetti collaterali che potrebbero insorgere durante la terapia, come vertigini e debolezza. Inoltre la somministrazione dell'EDTA è vietato in gravidanza, in presenza di ipoparatiroidismo ed in caso di insufficienza epatica. Sottoporsi alla terapia chelante giova su tutto lo stato di salute migliorando il funzionamento del sistema immunitario. Nel nostro Paese questa terapia non ha ancora avuto un'approvazione ufficiale nell'ambito della cura delle malattie cardiovascolari; esiste tuttavia una Società Italiana di Terapia Chelante, la SITeC con sede a Roma, che ha messo a punto un protocollo di ricerca per il suo riconoscimento anche in Italia.

L'armadietto omeopatico casalingo
(del Dott. Turetta)
Quali sono i problemi o le disfunzioni che possono giovarsi di un intervento omeopatico d'urgenza e, di conseguenza, come dovrebbe essere un ideale armadietto medicinale omeopatico casalingo.

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