Da uno studio del Neuropsychiatric Institute and Hospital della Los Angeles University of California emerge che un gene facilita le dipendenze. (19/10/2000)

Uscire dal tunnel della droga per un eroinomane non è cosa semplice; ben lo sanno gli assistenti sociali che ad essi si dedicano e che spesso, nonostante sforzo ed impegno, si trovano di fronte a soggetti che inevitabilmente hanno una ricaduta.
A tal proposito, il Neuropsychiatric Institute and Hospital della Los Angeles University of California, ha preso in analisi 95 eroinomani coinvolti in un programma di recupero a base di metadone. Lo scopo della ricerca americana era quello di evidenziare l'effettiva causa delle ricadute, riconosciuta a priori in una variazione genetica. Ebbene, al termine dello studio, ben il 50 per cento dei soggetti esaminati ha avuto una ricaduta e di questi, la metà era portatrice del difetto genetico.
Il gene incriminato, battezzato DRD2, ha una potenza tale da riuscire a sconfiggere anche i più sofisticati strumenti terapeutici a nostra disposizione; per questo, lo studioso a capo della ricerca, sostiene che l'unico "mezzo" valido per curare i tossidipendenti sia di fornire loro dosi regolari di mantenimento. Il gene responsabile della ricaduta nel tunnel dell'eroina è, contrariamente a quanto si possa credere, molto diffuso; esso è presente almeno nel 30 per cento della popolazione e gioca un ruolo importante anche in altre dipendenze, quali il fumo e la fame.

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