Uso della laparoscopia (17/10/2000)

Negli ultimi anni gli interventi chirurgici in laparoscopia hanno preso il posto di altrettanti altri eseguiti in laparotomia. Il successo della laparoscopia è dovuto soprattutto alla minima invasità della tecnica ed ai minori tempi di recupero a cui è costretto il paziente in seguito all'operazione.
Oggi anche l'asportazione del rene, situato in profondità nell'addome, può essere condotta con questo metodo. Il chirurgo arriva all'organo interessato tramite pochi e minuscoli forellini, esenti peraltro da sgradevoli conseguenze inestetiche, attraverso i quali hanno accesso gli strumenti chirurgici necessari. I tempi di attuazione della laparoscopia al rene sono stati piuttosto lunghi rispetto a quelli relativi ad altri organi poichè si temeva che in caso di intervento su un rene colpito da tumore, le cellule tumorali maligne potessero diffondersi irreparabilmente nell'organismo. L'intervento infatti richiede l'insufflazione di 3-5 litri di anidride carbonica nel peritoneo al fine di creare lo spazio necessario per intervenire. Oggigiorno tale probabilità è praticamente nulla se non in quei casi in cui la malattia si sia estesa alle strutture circostanti.
I risultati migliori si ottengono soprattutto intervenendo su organi che hanno perso la loro funzionalità in seguito a patologie che hanno provocato un danno alla loro funzione di filtro. I vantaggi dell'asportazione renale in laparoscopia sono l'utilizzo dell'anestesia generale, la minima probabilità di complicazioni, la mininvasività, i brevi tempi di degenza e recupero e l'assenza di spiacevoli cicatrici. L'intervento in laparoscopia è controindicato per coloro che soffrono di obesità e coloro che hanno già subito incisioni addominali.

L'armadietto omeopatico casalingo
(del Dott. Turetta)
Quali sono i problemi o le disfunzioni che possono giovarsi di un intervento omeopatico d'urgenza e, di conseguenza, come dovrebbe essere un ideale armadietto medicinale omeopatico casalingo.

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