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Nuovi studi sulle cellule della pelle
(17/09/2001)

Considerando la pelle come una vera e propria "porta" per accedere all'organismo, i ricercatori americani del Veterans Affairs Medical Center di San Francisco (U.S.A.), attirati dalla possibilità di trovare una chiave che permettesse di "aprirla" ed anche "chiuderla", hanno scoperto come e perchè la pelle mantiene il suo preciso grado di acidità, corrispondente a pH 5.
Con la loro ricerca, gli studiosi d'oltreoceano hanno smentito la credenza che tale valore fosse garantito dalle secrezioni delle ghiandole e dalla presenza di batteri innocui sull'epidermide, teoria basata sul fatto che le cellule costituenti la parte più esterna della pelle si ritenevano "morte". Ebbene tali cellule, nonostante non si dividano più, possiedono ancora un'attività biochimica poiché contengono ancora enzimi in grado di rompere le molecole di grasso chiamate fosfolipidi riducendoli in acidi grassi si di dimensioni piccolissime. Sarebbero proprio tali molecole a costituire la "colla" che mantiene unite le cellule tegumentarie.
I ricercatori americani hanno applicato all'epidermide dei topi una sostanza inibente la formazione degli acidi grassi riscontrando non solo una diminuzione del grado di acidità, ma anche perdite d'acqua molto più veloci, il tutto determinato dalla rottura dei desmosomi, cioè le sostanze che permettono alle cellule dell'epidermide di legarsi una con l'altra. I ricercatori stanno già pensando ad un possibile sfruttamento terapeutico della scoperta; la "rottura" dell'integrità cutanea in alcuni casi può infatti rivelarsi utile: la rimozione di verruche e calli si potrebbe ottenere tramite una pomata che inibisca gli acidi grassi ed anche l'assorbimento cutaneo di alcuni medicinali sarebbe agevolato.

 


L'armadietto omeopatico casalingo
(del Dott. Turetta)
Quali sono i problemi o le disfunzioni che possono giovarsi di un intervento omeopatico d'urgenza e, di conseguenza, come dovrebbe essere un ideale armadietto medicinale omeopatico casalingo.


 

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