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Dalla Michigan State University: l'uso metodico di antisettici vaginale stimola nuove infezioni
(15/10/2001)

Sono numerose le donne che fanno uso di quelle che vengono definite lavande vaginali, prodotti a base di sostanze antisettiche che, nella maggior parte dei casi, hanno lo scopo di abbassare la carica batterica proprio nella zona della vagina. Nei confronti di questi prodotti farmaceutici si è svolta alla Michigan State University una ricerca condotta dalla dr.ssa Claudia Holzman, la quale ha preso in analisi poco meno di 500 donne curate in tre differenti cliniche americane.
La ricercatrice, al termine dello studio, ha rilevato che le donne utilizzatrici di tali lavande sono a rischio di sviluppare infezioni vaginali; dunque, paradossalmente, questi prodotti possono sortire effetti opposti rispetto a quelli che si desidera ottenere. La Holzman ha analizzato i tamponi vaginali alla ricerca di vaginosi batteriche, situazione determinata dalla crescita eccessiva di alcuni batteri che abitano la vagina anche in condizioni normali; ebbene, tale condizione era molto più frequente nelle donne che avevano fatto regolarmente uso di lavande vaginali nei due mesi precedenti all'esame.
Già in passato era stato evidenziato un rapporto tra le lavande antisettiche ed un aumento del rischio di infezioni vaginali, tuttavia si era ricondotto tale relazione al fatto che le donne con i sintomi dell'infezione sono più inclini a ricorrere alle lavande ed è quindi logico che i loro tamponi vaginali presentassero batteri in quantità superiori alla norma. Quello che, invece, ha stupito la ricercatrice americana è stato verificare che esisteva una forte associazione tra l'uso delle lavande e la comparsa delle vaginosi anche in donne che non avevano usato il prodotto antisettico per contrastare i sintomi della patologia. E' dunque probabile che le lavande vaginali alterino il normale equilibrio batterico della vagina: per accertare tale effetto saranno necessari ulteriori studi e ricerche.

 


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