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I giovani e le dipendenze: "Dipendi da te!" (15/05/2003)

Hanno risposto su vecchie e nuove forme di dipendenza oltre 13.000 ragazzi tra i 13 e 18 anni. 
Sotto accusa cellulari, videogiochi e computer. 
Poco temuti tabagismo, anoressia/bulimia e tossicodipendenza.
Sconosciuto il doping, ma ben il 7% dei ragazzi dichiara di fare uso di sostanze dopanti.

Le dipendenze sono state il tema di un'indagine Demoskopea* realizzata nelle scuole medie superiori di tutta Italia in occasione della IV edizione della Campagna "Alla scoperta del corpo umano", iniziativa promossa da Società Scientifiche, con il patrocinio del Ministero della Pubblica Istruzione, il contributo di Fondazione Pfizer e, quest'anno, la partecipazione della Federazione Italiana Giuoco Calcio. 
Le risposte di 13.360 ragazzi tra i 13 e 18 anni hanno messo in luce la consapevolezza dei giovani rispetto alle nuove forme di dipendenza, prime fra tutte tecnologia e doping.

Quali comportamenti secondo i ragazzi possono generare dipendenza? 
I giovani riconoscono nelle tecnologie la prima causa alla base di comportamenti di abuso, non correlati a sostanze: sono infatti ben 88 ragazzi su 100 a pensarla in questo modo. 
Questa la classifica: al primo posto i videogames (49%) indicati soprattutto dai più giovani (il 52% tra i ragazzi di 13-15 anni), seguiti da computer (44%); TV e cellulare, indicati nella stessa percentuale (37% circa). Nel 54% dei casi le nuove tecnologie sono anche ritenute quelle più diffuse tra i giovani.
Sono le nuove forme di dipendenza, quindi, quelle che più minacciano il mondo giovanile: un pericolo riconosciuto anche dagli insegnanti che non solo denunciano la scarsa conoscenza da parte dei ragazzi dei problemi di dipendenza in generale (il 58% ne sarebbe poco consapevole), ma confermano che telefono cellulare, TV (50%) e computer (48%) sono le dipendenze più sottovalutate.

E' stato chiesto, inoltre, ai ragazzi di indicare quali sono le malattie più diffuse nel mondo giovanile: tabagismo (55%), anoressia/bulimia (30%), tossicodipendenza (27%) ed alcool (26%) sono risultate le patologie più indicate dai ragazzi. Si tratta di patologie connesse a forme di dipendenza che i ragazzi evidentemente considerano diffuse ma controllabili, visto che successivamente le indicano tra quelle che temono di meno.
Su 100 ragazzi, infatti, solo 4 temono il tabagismo, 9 l'anoressia/bulimia, 11 la tossicodipendenza.

Il rischio è che i ragazzi, percependo queste patologie come controllabili, tendano a sottovalutarle a scapito della prevenzione e di un precoce intervento.
I dati sulla diffusione del fumo sembrerebbero confermare, in effetti, una minore attenzione ai problemi collegati alle dipendenze: ben il 40% dei ragazzi di 18 anni dichiara di fumare, percentuale addirittura al di sopra della media nazionale in base alla quale il 32% della popolazione adulta tra 18 e 64 anni si dichiara fumatore (Fonte: Indagine Demoskopea 2001).

L'indagine ha dedicato, inoltre, un focus al tema del doping, grazie ad una iniziativa lanciata da Società Italiana di Farmacologia, Federazione Italiana Giuoco Calcio e Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica.
Ciò che emerge è una scarsa conoscenza da parte dei ragazzi di questo problema: ben il 35% non sa cos'è il doping e il 47% non conosce quali danni per la salute comporta. Un ulteriore dato ribadisce quanto i ragazzi siano poco consapevoli dei problemi connessi al doping: le sostanze dopanti sono indicate all'ultimo posto tra quelle ritenute capaci di portare a gravi conseguenze. Pur non conoscendo a fondo il problema, i ragazzi hanno in ogni caso una percezione negativa del doping, definito rischioso per la salute, scorretto sul piano sportivo e comunque illegale. 
Ma se da un lato i giovani riconoscono un pericolo nel doping, dei 10.000 ragazzi che hanno dichiarato di praticare almeno un tipo di sport (il 75% degli intervistati), il 7% ha ammesso di assumere sostanze dopanti e di averle utilizzate dietro consiglio dell'allenatore o di amici.

Da quattro anni la campagna "Alla Scoperta del Corpo Umano" si pone l'obiettivo di educare i ragazzi a una maggior attenzione ai temi legati alla salute e alla prevenzione.
"Il tema proposto quest'anno - afferma Maria Pia Ruffilli, Presidente Fondazione Pfizer - è stato scelto con l'intento di sensibilizzare i ragazzi sui comportamenti a rischio di dipendenza. Ci auguriamo che la nostra iniziativa abbia permesso ai giovani di comprendere quanto sia importante non solo non sottovalutare le dipendenze, ma considerarle come patologie".

Quest'anno hanno aderito alla Campagna "Alla Scoperta del Corpo Umano - Dipendi da te!" 13.360 ragazzi, 895 insegnanti di 1.000 classi di 403 scuole in tutta Italia. 450 sono stati gli elaborati sul tema delle dipendenze che hanno concorso ai 10 premi di questa IV edizione.

* Nota: Per una corretta lettura dei dati, si precisa che le domande del questionario prevedevano la possibilità di risposte multiple. Pertanto le percentuali non sono cumulabili.

 


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