Terapia genica contro la perdita di capelli da chemioterapia
(11/01/2002)

E' ancora in fase sperimentale ma lascia presagire buone speranze la terapia genica che potrebbe aiutare la ricrescita dei capelli caduti in seguito a trattamenti chemioterapici. L'artefice di tale azione è il gene Shh il quale, se aumentato nei suoi livelli, sembra fungere da interruttore principale proprio per la ricrescita dei follicoli piliferi.
La scoperta arriva dal Weill Medical College dell'Università di Cornell di New York dove i ricercatori hanno eseguito interessanti esperimenti di laboratorio. La chemioterapia si rende responsabile della perdita di capelli almeno nell'85 per cento di coloro che ad essa si sottopongono; i capelli persi sono comunque destinati a ricrescere nell'arco di circa sei mesi, tuttavia il paziente ne risente a livello psicologico perchè la calvizie rende ancor più evidente la malattia. La chemioterapia effettivamente non distrugge i follicoli, ma li rende temporaneamente inattivi: partendo proprio da questo punto i ricercatori americani hanno pensato di ridestare in anticipo l'attività follicolare venuta meno.
Il gene Shh è coinvolto nella formazione di numerosi importanti organi del nostro corpo, il cuore, i polmoni, l'intestino, il cervello, la pelle, lo scheletro; ma gioca anche un ruolo fondamentale nella crescita dei follicoli; in laboratorio sono stati aumentati i livelli di Shh nei topi preventivamente trattati con chemioterapia: utilizzando un virus innocuo agli animali è stato iniettato un quantitativo extra del gene e nella zona in prossimità dell'iniezione si è notato una evidente stimolazione follicolare.

L'armadietto omeopatico casalingo
(del Dott. Turetta)
Quali sono i problemi o le disfunzioni che possono giovarsi di un intervento omeopatico d'urgenza e, di conseguenza, come dovrebbe essere un ideale armadietto medicinale omeopatico casalingo.

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