Nuove analisi del sangue potrebbero permettere di
verificare precocemente la presenza dei processi di
formazione delle placche di beta amiloidi che sono
all'origine del Morbo di Alzheimer.

La ricerca aveva già provato ad utilizzare il
conteggio della proteina beta amiloide nel sangue
come marcatore di un possibile futuro Alzheimer, ma
senza risultati utili.
Con un nuovo studio i ricercatori della Washington
University School of Medicine di St. Louis hanno
però raffinato ed approfondito l'analisi ottenendo i
risultati ricercati.
Decenni prima che le persone con l'Alzheimer
manifestino i sintomi più evidenti, come la perdita
della memoria e la confusione mentale, una proteina
appiccicosa, la beta amiloide, comincia a formare
delle placche ritenute alla base della malattia.
I metodi per rilevare la presenza di queste placche
nel cervello sono pochi: la scansione cerebrale con
la PET, costosa e poco diffusa, e la raccolta di un
campione di liquido cefalorachidiano che viene
prelevato tramite puntura lombare (rachicentesi),
eseguita presso le strutture sanitarie.
La novità del nuovo test è nel misurare i livelli
nel sangue di tre sottotipi della proteina
beta-amiloide: il 38, il 40 ed il 42.
I ricercatori hanno misurato i sottotipi di amiloide
in 18 persone che alla PET non presentavano placche
nel cervello.
Per misurarne i livelli, la produzione ed il
rilascio nel tempo, i ricercatori hanno effettuato
20 prelievi di sangue nel corso di 24 ore da
ciascuna persona.
Si è visto che il sottotipo beta 42 era, rispetto al
beta 40 il 10-15% più basso nelle persone con le
placche.
Randall J. Bateman, autore anziano dello studio,
spiega che le placche sono composte principalmente
da amiloide beta 42, quindi la minore presenza nel
sangue lascerebbe supporre che una parte si sia
depositata nel cervello prima di entrare nel circolo
sanguigno..
Le placche sono uno dei
due segni caratteristici della presenza del Morbo di
Alzheimer; l'altro è la presenza nel cervello di
grovigli di un'altra proteina, la tau.
Rilevare e misurare
ambedue le proteine con prelievi di sangue potrebbe
quindi rappresentare veramente un importante passo
in avanti nella prevenzione dl Morbo di Alzheimer.
Maggiori dettagli sono
presenti nella
pagina in inglese di questo articolo.
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Per saperne di più
Amyloid ß concentrations and stable isotope labeling
kinetics of human plasma specific to central nervous
system amyloidosis
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Washington University School of Medicine
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Marco Dal Negro |