Solo ora la scienza comincia a scoprire perché
l'alcol ci fa sentire così bene e così male e a
provare perché è così tossico per le nostre cellule
cerebrali.

La professoressa Anne Lingford-Hughes, docente di
biologia delle dipendenze all'Imperial College
London è all'avanguardia nella ricerca sugli effetti
dell'alcol sul cervello.
Anne Lingford-Hughes spiega che non solo si sta
iniziando a comprendere che l'alcol spegne realmente
il cervello, nel quale può anche stimolare
l'insorgere di stati infiammatori, ma si inizia
anche a vedere per quanto tempo durano gli effetti.
La conoscenza di questi elementi è fondamentale per
comprendere la dipendenza dall'alcol e per
affrontarla in modo efficace.
Ma cosa succede al nostro cervello quando beviamo un
drink?
La professoressa Lingford-Hughes continua spiegando
che il primo sorso di vino o di birra provoca
rapidamente cambiamenti in due tipi di sostanze
chimiche nel cervello che controllano molti degli
effetti dell'alcol sui pensieri, le sensazioni e la
coordinazione.
Una di queste sostanze chiamata GABA agisce come
sedativo calmando il cervello, mentre un'altra, il
glutammato, lo eccita rendendolo più attivo.
Velocemente l'alcol incrementa l'effetto del GABA e
questo spiega perché un drink ci rilassa.
Una delle aree cerebrali che vengono influenzate per
prime da questo squilibrio GABA-glutammato è il lobo
frontale, che si trova proprio dietro la fronte e
che regola attività come l'attenzione, la
pianificazione e impulsività.
Il lobo frontale è particolarmente sensibile
all'alcol ed è per questo che le persone diventano
rapidamente disinibite.
Continuando a bere, però, si perde la capacità di
pensare in modo lineare e di coordinare tutti i
pensieri.
Una delle aree cerebrali
che vengono interessate successivamente è il
cervelletto, situato nella parte posteriore della
testa, alla base del cranio, e che è fondamentale
per il controllo del movimento.
Se paralizzate il
cervelletto con l'alcol i movimenti diventano
scoordinati e la parlata biascicata. Vengono
interessati tutti i muscoli del corpo, anche quelli
degli occhi.
Ecco perché la vista diventa sfocata: anche se gli
occhi vedono ancora bene, il malfunzionamento dei
muscoli li portano a non guardare sempre esattamente
nello stesso punto contemporaneamente.
I ricordi confusi della
notte precedente, poi, sono dovuti ad uno squilibrio
legato all'ippocampo, parte essenziale per i
ricordi.
L'ippocampo è sensibile ai cambiamenti del
glutammato, per cui quando i livelli iniziano ad
andare fuori controllo diventa difficile formare
nuovi ricordi.
Quando interrompiamo
l'assunzione di alcol il nostro cervello fatica ad
adattarsi alla nuova situazione.
Senza più alcol nel circolo sanguigno l'effetto GABA
crolla, ma il glutammato, eccitante per il cervello,
rimane ancora alto e ciò può portare ansia, tremori
e a dormire male.
Se avete bevuto in modo
pesante questi cambiamenti improvvisi possono anche
mettervi in crisi. Vengono influenzati poi anche i
livelli nel cervello di un altro neurotrasmettitore,
la dopamina, e questo può portare ad essere di
cattivo umore.
Ma ricordiamo che alti
livelli di glutammato sono una cattiva notizia per
le cellule cerebrali perché possono essere tossici,
dato che distruggono tutte le delicate connessioni
tra le cellule cerebrali.
Quando poi l'alcol non è
più nel sistema il cervello inizia a riequilibrarsi,
ma non ci sono certezze sui tempi che potrebbero
essere di giorni, ma anche di settimane.
Sicuramente i tempi saranno più lunghi meno siete
giovani, perché il cervello ci mette più tempo per
riassestarsi.
Ciò detto non significa
che non si debba più toccare alcol, ma bisogna
sapersi fermare e ricordarsi che danni eccessivi
possono essere anche irreversibili.
Dopo una bevuta, poi, un periodo di astinenza (più
lungo di quello che forse avete in mente) potrà
sicuramente aiutare il povero cervello ed il resto
dell'organismo a rigenerarsi.
Per saperne di più sulle dipendenze...
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Imperial College London
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Marco Dal Negro |