La presenza di micotossine nei cereali, e quindi
anche nelle farine, nella pasta, nel pane, è di
attualità anche per quanto riguarda salubrità e
sicurezza di ciò che mangiamo.
Un importante nuovo elemento di cui tenere conto nel
valutare l'impatto sulla salute è venuto da una
ricerca realizzata dall'INRA (Institut national de
la recherche agronomique, France).

Fusarium gramineraum, a fungus that produces deoxynivalenol © INRA, Sylviane BAILLY
L'incontro tra la flora batterica intestinale ed i
contaminanti dei cibi non è mai senza conseguenze.
All'INRA hanno studiato in particolare le
interazioni tra la flora batterica intestinale e la
micotossina deossinivalenolo (DON) scoprendo che
l'incontro moltiplica gli effetti genotossici di
alcuni batteri.
In particolare la presenza del DON incrementa i
danni causati al DNA delle cellule intestinali
contribuendo alla comparsa di cellule cancerose.
Questa ricerca pone molti interrogativi su come le
potenziali sinergie tra i contaminanti degli
alimenti e la flora batterica intestinale possono
contribuire allo sviluppo del tumore al colon-retto.
Tra i miliardi di batteri presenti nella flora
batterica intestinale umana spesso è presente la
specie Escherichia coli, che contiene diversi gruppi
di microrganismi.
I batteri del gruppo di escherichia coli B2
producono una sostanza genotossica, cioè un prodotto
che danneggia il DNA delle cellule intestinali, noto
come colibactina.
E' importante sapere che è stato rilevato un aumento
del numero di batteri del gruppo 2 nella flora
batterica intestinale delle popolazioni dei paesi
industrializzati.
Le micotossine sono i più comuni contaminanti
naturali presenti nel cibo per esseri umani e per
animali.
Tra queste micotossine il deossinivalenolo (DON) è
prodotto da muffe della famiglia Fusarium e si
sviluppa principalmente nei cereali.
Le popolazioni di Europa e Nord America sono
ampiamente esposte al deossinivalenolo.
In Francia e più generalmente in Europa, in alcuni
segmenti della popolazione, specialmente i bambini,
la tossicità supera i valori di riferimento per
questa tossina.
Non dimentichiamo che la
Commissione Europea, ha chiesto all'efsa di elevare
da 750 ug/kg a 1000 ug/kg il Provisional Maximum
Tolerable Daily Intake (PMTDI) la quantità
quotidiana permessa della micotossina
Deossinivalenolo presente nei cereali semilavorati,
per allinearsi agli standard internazionali del
Codex Alimentarius fissati ad aprile 2013 e per
favorire il libero mercato.( EFSA preoccupata per
livelli massimi di Deossinivalenolo DON più alti del
33% - fonte sito Coldiretti,
Link... )
I ricercatori Inra ed i
loro partner hanno condotto studi su animali, in
vitro ed in vivo, per verificare cosa succedeva
quando erano presenti contemporaneamente DON ed
Escherichia coli che produce colibactina.
E' risultato che quando
agli animali colonizzati con Escherichia coli veniva
somministrato cibo contenente DON, il danno al DNA
delle cellule intestinali era significativamente più
grande rispetto agli animali che non producevano
colibactina.
In questo modo è stato dimostrato che la presenza
della micotossina aumenta la genotossicità del
gruppo B2 Escherichia coli.
La ricerca prosegue.
Per saperne di più
mBio - American Society for Microbiology
The Food Contaminant Deoxynivalenol Exacerbates the
Genotoxicity of Gut Microbiota
Link...
INRA - Institut national de la recherche agronomique
Link...
Inserm
Institut national de la santé et de la recherche
médicale
Link...
efsa
Micotossine
Link...
Marco Dal Negro |