Programmare i controlli oculistici ai diabetici di
tipo 1 in base al rischio individuale può portare ad
effettuare molti meno esami complessivi con forte
diminuzione dei costi e a diagnosi e terapie più
tempestive.

E' questo il risultato di un'analisi pubblicata sul
New England Journal of Medicine, che ha verificato
24.000 esami della retina, raccolti nell'arco di 30
anni da 1.400 pazienti partecipanti al Diabetes
Control and Complications Trial.
Gli scienziati hanno verificato che programmare
controlli automatici annuali rappresenta uno spreco
inutile di esami, tempo e soldi con l'aggravante di
non seguire nel migliore dei modi i pazienti.
La retinopatia diabetica è la principale causa di
cecità nell'età lavorativa.
La retinopatia diabetica si manifesta quando il
diabete danneggia il tessuto fotosensibile nel retro
degli occhi.
La proposta dei ricercatori può essere sintetizzata
così:
-
in assenza di retinopatia controlli ogni 4 anni;
-
con retinopatia leggera controlli ogni 3 anni;
-
con retinopatia moderata controlli ogni 6 mesi;
-
con retinopatia grave controlli ogni 3 mesi.
I
ricercatori raccomandano anche a chi ha livelli di
glucosio nel sangue particolarmente alti (ad esempio
8-10% contro il 6%) di sottoporsi all'esame più
frequentemente, in quanto più a rischio di
sviluppare la malattia..
Si potrebbe così
rilevare la malattia molto prima con un numero
inferiore di esami, fino al 50% in meno rispetto
alle programmazioni standard.
I nuovi controlli
sarebbero basati più sulla verifica di immagini
della retina che sull'esame fisico con l'oftalmoscopio.
Vedi anche
Possibile diagnosticare la retinopatia diabetica
prima che ci sia danno strutturale irreversibile
(04/09/2014)
Link...
Per saperne di più
New England Journal of Medicine
Frequency of Evidence-Based Screening for
Retinopathy in Type 1 Diabetes
Link...
U.S.
National Institute of Diabetes and Digestive and
Kidney Diseases
Link...
Marco Dal Negro |