Oltre a diverse sostanze chimiche anche molte delle
erbe contenute nei supplementi dietetici di uso
comune svolgono in realtà un'azione che mima quella
degli ormoni estrogeni, come attività o come
contrasto dell'effetto.
Interferenti (o
disruttori) endocrini sono tutte le sostanze che
interferiscono con l'equilibrio ormonale del nostro
corpo. Ogni interferenza comporta delle conseguenze
e dei cambiamenti in un ambiente estremamente
delicato. Ricordiamo che gli ormoni regolano ogni
funzione del nostro corpo e la sua stessa
sopravvivenza, e possono farci vivere molto bene o
molto male.
Uno studio ha analizzato
568 fitochimici presenti in 17 dei più diffusi
supplementi fitoterapici venduti negli U.S. sono
stati preparati e legati con due isoforme del
recettore degli estrogeni, ERα e ERβ (per un totale
di 27 differenti strutture cristalline delle
proteine).
In questo modo è stato possibile vedere quanti
legami si sono evidenziati:
6 forti legami nell'Echinacea,
3 cardo mariano (Silybum marianum),
3 Gingko biloba,
1 Sambucus nigra,
0 maca (Lepidium meyenii),
5 agnocasto (Vitex agnus-castus),
2 fieno greco (Trigonella foenum-graecum),
2 Rhodiola rosea.
Nei supplementi a base
di erbe più diffusi tra le donne si sono visti
numerosi composti che hanno legato in modo deciso
con i recettori di estrogeni:
Liquirizia (Glycyrrhiza
glabra) ha avuto un totale di 26 composti fortemente
ancorati al recettore degli estrogeni,
15 con igname selvatico (Dioscorea villosa),
11 da cohosh nero (Actaea racemosa),
8 da muira puama (Ptychopetalum olacoides o P.
uncinatum),
8 dal trifoglio rosso (Trifolium pratense),
3 da damiana (Turnera aphrodisiaca o T. diffusa),
3 da dong quai (Angelica sinensis).
Possibile fonte di
preoccupazione sono stati i composti presenti nei
supplementi per uomo che si sono legati con
recettori estrogeni:
Gingko biloba 3
composti,
Centella (Centella asiatica) 2,
muira puama (Ptychopetalum olacoides o P. uncinatum)
8,
Tribulus terrestris 6 composti.
Questo studio ha
mostrato che quasi tutti i supplenti a base di erbe
più diffusi contengono componenti fitochimiche che
possono legarsi a recettori umani degli estrogeni e
che mostrano di essere modulati in modo selettivo.
Per questo motivo i supplementi possono avere
effetti indesiderati legati all'attività estrogenica
che potrebbe, ad esempio, svolgere una potente
azione di stimolo alla crescita su tutti i tumori
sensibili agli estrogeni, diventando anche un
pericolo per le pazienti con cancro alla mammella
positivo agli estrogeni e che sono state trattate
con anti-estrogeni.
Ma anche sui maschi un'azione estrogenica può
portare diverse gravi conseguenze indesiderate.
L'articolo originale, molto ricco e dettagliato,
con schede per i singoli composti e tabelle sui
rapporti con le componenti estrogeniche, i recettori
e relative interazioni ...Link...
Per saperne di più sui disruttori endocrini...
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A molecular docking study of phytochemical estrogen
mimics from dietary herbal supplements
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Marco Dal Negro |