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Raddoppiano i casi di narcolessia tra gli amanti della marijuana (11/03/2016)

Per chiunque abbia familiarità con chi fa uso di cannabis non è un novità che la marijuana abbia come effetto anche quello di rimbambire chi la usa abitualmente. Più ti fai le canne più sei assente, meno sei coinvolto da ciò che ti succede intorno, di cui per altro ti interessa pochissimo, più prendi tutto con filosofia, pronto a cogliere gli aspetti più divertenti della vita, di cui sarai pronto a ridere, moltissimo, anche per un nonnulla. La marijuana (la foglia della canapa indiana), come l'hashish (la radice della canapa indiana) ma in tono minore, ha un effetto calmante, molto calmante.

Sarà per questo che ad alcuni ricercatori della Boonshoft School of Medicine è venuta l'idea di verificare l'ipotesi di un possibile legame tra la narcolessia e l'uso di cannabis.

Samuel Dzodzomenyo, MD, è un esperto di adolescenti e delle loro abitudini riguardo il sonno. Molti dei suoi pazienti al Dayton Children’s pediatric sleep center lamentano un'eccessiva sonnolenza durante le ore diurne ed i test sul sonno possono aiutare a chiarire il problema, dalle apnee notturne alla narcolessia.
La narcolessia è un disturbo nel quale il cervello non riesce a controllare correttamente i cicli di veglia/sonno ed è caratterizzato da attacchi di sonno improvvisi e incontrollabili durante il giorno. La narcolessia può essere influenzata dall'uso di sostanze stupefacenti, in particolare dalla cannabis.

I ricercatori hanno iniziato uno studio controllando i test standardizzati sul sonno realizzati nel corso di 10 anni, gli screening sulle sostanze stupefacenti realizzati subito prima dei test sul sonno, uno studio retrospettivo sulle droghe nelle urine raccolte al mattino da 321 pazienti di età inferiore ai 21 anni.

I risultati hanno mostrato che il 43% di pazienti pediatrici positivi all'esame della marijuana mostravano test del sonno coerenti con una diagnosi di narcolessia, mentre la percentuale relativa ai negativi al test della marijuana è stata del 24%.

Il 10% di tutti i pazienti di età maggiore o uguale a 13 anni che presentavano eccessiva sonnolenza durante il giorno, senza cataplessia, positivi ai test sulla narcolessia, era stato sottoposto a controlli per rilevare l'eventuale presenza di THC (tetraidrocannabinolo, uno dei maggiori e più noti principi attivi della cannabis).

Data la diffusione della cannabis tra gli adolescenti di oggi, che saranno gli adulti di domani, è opportuno che gli adulti prendano coscienza anche di questo tipo di problemi per cercare di evitare lo stupore tipico di chi non si è reso conto di ciò che stava succedendo.

 

Il Dr. Dzodzomenyo, è direttore sanitario del cnetro pediatrico del sonno del Dayton Children’s Hospital e professore associato di neurologia pediatrica al Wright State University Boonshoft School of Medicine di Dayton, Ohio.

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Journal of Clinical Sleep Medicine
Dzodzomenyo S, Stolfi A, Splaingard D, Earley E, Onadeko O, Splaingard M. Urine toxicology screen in multiple sleep latency test: the correlation of positive tetrahydrocannabinol, drug negative patients, and narcolepsy. J Clin Sleep Med 2015;11(2):93–99
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Dayton Children's
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Boonshoft School of Medicine
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Marco Dal Negro