E' noto e dimostrato da precedenti studi che diversi
farmaci ad azione anticolinergica utilizzati ad
esempio anche per curare allergie, malattie da
raffreddamento, depressione, pressione alta e
problemi cardiocircolatori, possono comportare un
aumento del rischio di demenza e di scompenso
cognitivo nei pazienti anziani. Ora alcuni
ricercatori hanno trovato nuovi elementi che possono
contribuire a spiegare questo rapporto.

I farmaci con attività anticolinergica sono
ampiamente utilizzati dagli anziani anche per il
trattamento di diverse patologie come la vescica
iperattiva, le allergie stagionali e la depressione.
Alcuni anticolinergici raggiungono il risultato
terapeutico previsto bloccando l'effetto
dell’acetilcolina nei recettori muscarinici
all'interno di sistemi specifici degli organi.
Tuttavia esistono anche farmaci di altro tipo che
presentano effetti anticolinergici non intenzionali
che non costituiscono l'attività terapeutica
principale (come gli antistaminici di prima
generazione, gli antidepressivi triciclici e alcuni
antipsicotici).
Gli anticolinergici impediscono il corretto
funzionamento nel cervello di una sostanza chimica
chiamata acetilcolina controllando, ad esempio,
alcuni fastidiosi sintomi gastrointestinali,
respiratori o urinari.
La lista dei farmaci interessati è lunga, e tra
questi i ricercatori ricordano negli U.S. Dimetapp,
in Italia i principi attivi (Bromfeniramina, un
antistaminico + fenilefrina è un decongestionante
nasale) erano presenti, ad esempio, anche nel
Triaminic Flu, Defenildramina (antistaminico
indicato per il trattamento sintomatico topico di
punture d'insetti, eritema solare o dermatiti),
Paroxetina (antidepressivo appartenente alla classe
degli inibitori selettivi del reuptake della
serotonina, SSRI), Olanzapina (trattamento di adulti
affetti da schizofrenia, una malattia mentale
caratterizzata da una serie di sintomi, tra cui
disturbi del pensiero e del linguaggio,
allucinazioni, sospettosità e deliri).
Per verificare
l'associazione tra l'utilizzo degli anticolinergici
e le capacità cognitive, il metabolismo del glucosio
e l'atrofia cerebrale in adulti anziani con normali
capacità cognitive tratti dall'Alzheimer’s Disease
Neuroimaging Initiative (ADNI) e dall'Indiana Memory
and Aging Study (IMAS), i ricercatori hanno
controllato le scansioni cerebrali ed i risultati
dei test cognitivi di 451 pazienti, compresi 60 che
avevano assunto farmaci anticolinergici per almeno
un mese. I partecipanti avevano mediamente 73 anni
ed a nessuno di loro erano stati diagnosticati
problemi cognitivi come il Morbo di Alzheimer o la
demenza.
L'utilizzo di
anticolonergici è risultato associato con
un'accresciuta atrofia cerebrale, disfunzione e
declino clinico.
Perciò, secondo i ricercatori, l'uso di farmaci con
effetto anticolinergico dovrebbe essere scoraggiato
in presenza di possibili alternative terapeutiche.
La scansione cerebrale
delle persone che avevano fatto uso di
anticolinergici mostravano livelli inferiori di
elaborazione del glucosio nel cervello (questo è un
indicatore dell'attività cerebrale) in un'area
associata con la memoria, ma anche normalmente
interessata nella prima fase del Morbo di Alzheimer.
Oltre a ciò, i pazienti
che avevano utilizzato questi farmaci mostravano,
rispetto a chi non li aveva mai assunti, una
riduzione sia nel volume cerebrale che nello
spessore di alcune regioni legate alle funzioni
cognitive, ed avevano punteggi più bassi nei test di
richiamo di memoria immediata ed in quelli sulle
funzioni esecutive.
Per saperne di più sulle interazioni tra farmaci,
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Per saperne di più
Jama Neurology
Original Investigation | June 2016
Association Between Anticholinergic Medication Use
and Cognition, Brain Metabolism, and Brain Atrophy
in Cognitively Normal Older Adults
Shannon L. Risacher, PhD; Brenna C. McDonald, PsyD,
MBA; Eileen F. Tallman, BS; John D. West, MS; Martin
R. Farlow, MD; Fredrick W. Unverzagt, PhD; Sujuan
Gao, PhD; Malaz Boustani, MD, MPH; Paul K. Crane,
MD, MPH9; Ronald C. Petersen, MD, PhD; Clifford R.
Jack Jr, MD; William J. Jagust, MD; Paul S. Aisen,
MD; Michael W. Weiner, MD; Andrew J. Saykin, PsyD;
Link...
AIFA - Agenzia Italiana del Farmaco
Jama Internal Medicine: anticolinergici e rischio di
demenza negli anziani
Link...
Jama Internal Medicine
Original Investigation | March 2015
Cumulative Use of Strong Anticholinergics and
Incident DementiaA Prospective Cohort Study
Shelly L. Gray, PharmD, MS; Melissa L. Anderson, MS; Sascha Dublin, MD, PhD,; Joseph T. Hanlon, PharmD,
MS; Rebecca Hubbard, PhD; Rod Walker, MS; Onchee Yu,
MS; Paul K. Crane, MD, MPH; Eric B. Larson, MD, MPH
Link...
Marco Dal Negro |