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Gli uomini normalmente sottovalutano le conseguenze della operazione alla prostata (11/01/2016)

Quando c'è un cancro alla prostata ci sono diverse opzioni terapeutiche possibili a seconda dei casi, dalla sorveglianza attiva, alla radioterapia, la soppressione ormonale, all'intervento chirurgico, ogni situazione richiede delle scelte individuali che comportano conseguenze spesso non facili da gestire.
I problemi sessuali come la disfunzione erettile, cambiamenti nell'orgasmo e nella morfologia penile sono conseguenze più che frequenti ed altrettanto sottovalutate dai pazienti.


The Prostate - Henry Gray - Anatomy of the Human Body

L'incidenza di questi problemi varia a seconda della definizione usata, dei modi e dei tempi utilizzati per la rilevazione.
Precedenti studi hanno mostrato che le percezioni degli urologi e le aspettative dei pazienti non necessariamente coincidono: l'esperienza clinica indica che alcuni pazienti sottoposti a protatectomia radicale hanno aspettative non realistiche per quanto riguarda la propria futura funzionalità sessuale.

Per cercare di comprendere il livello di consapevolezza dei pazienti sottoposti a protatectomia radicale riguardo alla funzionalità sessuale post-operatoria è stato realizzato un nuovo studio, appena pubblicato.

A 3 mesi dall'intervento i pazienti sono stati interrogati sulle informazioni ricevute prima dell'operazione relative alla funzionalità sessuale.
Le domande hanno riguardato la capacità erettile, eiaculatoria, l'orgasmo ed i cambiamenti nella forma del pene dopo l'intervento. Sono stati tenuti distinti i dati relativi agli interventi a cielo aperto e quelli di prostatectomia radicale robotica.

L'indagine ha riguardato 336 pazienti, di età media 64±11 anni, operati da 9 chirurghi, 216 con intervento a cielo aperto e 120 intervento robotico.
Non c'erano differenze significative nelle età dei pazienti o nei profili di comorbidità dei due gruppi.

Solo al 38% dei pazienti sono stati conservati i nervi che provocano l'erezione ed è stato conservata la funzionalità dello sfintere per garantire la continenza.

 

I pazienti sottoposti a prostatectomia radicale robotica hanno recuperato la funzione erettile in un tempo più breve (6 mesi contro 12), lo hanno fatto più frequentemente (75% contro 50%) ed hanno potenzialmente avuto meno bisogno di ICI = iniezione intracavernosa (4% contro 20%).

Nessuno dei pazienti operati con intervento robotico e solo il 10% di quelli operati a cielo aperto ha ricordato di essere stato informato sulla potenziale diminuzione della lunghezza del pene e nessuno era consapevole dell'associazione esistente tra prostatectomia radicale ed il Morbo di Peyronie.

Quasi metà di tutti i pazienti ignorava che l'intervento li avrebbe resi privi di eiaculazione.

I risultati hanno confermato che avere dato comunicazione al paziente non coincide con la comprensione del messaggio da parte dell'interessato.

Pagina dell'orgasmo
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A survey of patient expectations regarding sexual function following radical prostatectomy
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.Marco Dal Negro