Quando c'è un cancro alla prostata ci sono diverse
opzioni terapeutiche possibili a seconda dei casi,
dalla sorveglianza attiva, alla radioterapia, la
soppressione ormonale, all'intervento chirurgico,
ogni situazione richiede delle scelte individuali
che comportano conseguenze spesso non facili da
gestire.
I problemi sessuali come la disfunzione erettile,
cambiamenti nell'orgasmo e nella morfologia penile
sono conseguenze più che frequenti ed altrettanto
sottovalutate dai pazienti.
The Prostate - Henry Gray - Anatomy of the Human Body
L'incidenza di questi problemi varia a seconda della
definizione usata, dei modi e dei tempi utilizzati
per la rilevazione.
Precedenti studi hanno mostrato che le percezioni
degli urologi e le aspettative dei pazienti non
necessariamente coincidono: l'esperienza clinica
indica che alcuni pazienti sottoposti a
protatectomia radicale hanno aspettative non
realistiche per quanto riguarda la propria futura
funzionalità sessuale.
Per cercare di comprendere il livello di
consapevolezza dei pazienti sottoposti a
protatectomia radicale riguardo alla funzionalità
sessuale post-operatoria è stato realizzato un nuovo
studio, appena pubblicato.
A 3 mesi dall'intervento i pazienti sono stati
interrogati sulle informazioni ricevute prima
dell'operazione relative alla funzionalità sessuale.
Le domande hanno riguardato la capacità erettile,
eiaculatoria, l'orgasmo ed i cambiamenti nella forma
del pene dopo l'intervento. Sono stati tenuti
distinti i dati relativi agli interventi a cielo
aperto e quelli di prostatectomia radicale robotica.
L'indagine ha riguardato 336 pazienti, di età media
64±11 anni, operati da 9 chirurghi, 216 con
intervento a cielo aperto e 120 intervento robotico.
Non c'erano differenze significative nelle età dei
pazienti o nei profili di comorbidità dei due
gruppi.
Solo al 38% dei pazienti sono stati conservati i
nervi che provocano l'erezione ed è stato conservata
la funzionalità dello sfintere per garantire la
continenza.
I pazienti sottoposti a
prostatectomia radicale robotica hanno recuperato la
funzione erettile in un tempo più breve (6 mesi
contro 12), lo hanno fatto più frequentemente (75%
contro 50%) ed hanno potenzialmente avuto meno
bisogno di ICI = iniezione intracavernosa (4% contro
20%).
Nessuno dei pazienti
operati con intervento robotico e solo il 10% di
quelli operati a cielo aperto ha ricordato di essere
stato informato sulla potenziale diminuzione della
lunghezza del pene e nessuno era consapevole
dell'associazione esistente tra prostatectomia
radicale ed il Morbo di Peyronie.
Quasi metà di tutti i
pazienti ignorava che l'intervento li avrebbe resi
privi di eiaculazione.
I risultati hanno
confermato che avere dato comunicazione al paziente
non coincide con la comprensione del messaggio da
parte dell'interessato.
Pagina dell'orgasmo
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problemi connessi...
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A survey of patient expectations regarding sexual
function following radical prostatectomy
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.Marco Dal Negro |