Cambiare le nostre abitudini spesso è molto
difficile e potrebbe essere perché il nostro
cervello è rimasto legato alla gratificazioni ed ai
momenti piacevoli passati.
Uno studio realizzato alla Johns Hopkins University
ha mostrato come la dopamina influenza ciò cui
stiamo prestando attenzione, anche se non ne siamo
coscienti. Il cervello umano è strutturato in modo
da prestare attenzione alle cose che ci hanno già
dato piacere e questo meccanismo può aiutarci a
comprendere perché è così difficile cambiare le
nostre abitudini.
Quando si incontra una esperienza, un oggetto, un
momento o una sensazione legata in qualche modo ad
un precedente momento piacevole, il nostro cervello
viene inondato di dopamina, anche se ciò che stiamo
vivendo non è più piacevole.
Questo meccanismo rende difficile avere il controllo
completo su come e cosa ci concentriamo.
Quando proviamo a scegliere cibi più sani che buoni
(secondo il nostro piacere) il pensiero tenderà a
tornare su quelli che ci hanno gratificato
maggiormente e ci riempiremo nuovamente di dopamina.
I ricercatori sono arrivati alle loro conclusioni
con un esperimento realizzato su 20 persone.
Sullo schermo di un computer i partecipanti dovevano
trovare degli oggetti rossi e degli oggetti verdi.
Per ogni oggetto rosso trovato veniva dato loro 1,5$
e per ogni oggetto verde solo 25 centesimi.
Il giorno successivo i partecipanti dovevano trovare
determinate forme sullo schermo, indipendentemente
dal colore, e non vi era alcuna ricompensa.
L'operazione avveniva mentre i partecipanti erano
sottoposti a scansione cerebrale con la PET,
tomografia ad emissione di positroni.
Quando sono apparsi oggetti rossi i partecipanti si
sono concentrati immediatamente su di essi e la zona
del cervello interessata si è riempita di dopamina,
che viene rilasciata in presenza di una ricompensa..
I partecipanti hanno
trovato le forme che dovevano trovare, ma la
presenza del coloro rosso è stato elemento di
distrazione che ha rallentato la realizzazione del
compito dato.
Ciò che ha stupito i ricercatori è stato il fatto
che i partecipanti non stavano ricevendo un premio e
non lo dovevano ricevere. Il rilascio di dopamina
era legato esclusivamente ad una esperienza passata,
in qualche modo incorporata nel sistema della
ricompensa.
Alcuni erano più
distratti dal rosso di altri. Quelli più distratti
avevano livelli di dopamina più alti rispetto a chi
riusciva a concentrarsi maggiormente ed aveva
livelli più bassi di dopamina.
In generale, i
ricercatori spiegano che la distrazione è risultata
più alta per chi ha una maggiore tendenza alle
dipendenze e più bassa per chi sa astenersi, ma
anche chi è depresso e quindi poco sensibile alle
ricompense ed alle gratificazioni.
Per saperne di più
Johns Hopkins University
Link...
Marco Dal Negro |