Alla Johns Hopkins University hanno scoperto che la
cocaina ad alte dosi porta le cellule cerebrali
letteralmente a cannibalizzarsi, anche se gli stessi
ricercatori forse hanno trovato un possibile
antidoto a questo effetto.

L'idea è che il composto CGP3466B possa essere usato
per curare e proteggere adulti e giovani dai
devastanti effetti della cocaina.
Lavorando sui topi i ricercatori hanno visto che il
processo di distruzione delle cellule cerebrali
avviene per autofagia: le cellule letteralmente
digeriscono il proprio contenuto. Gli studiosi hanno
trovato i segni dell'autofagia anche nel cervello di
topi le cui madri avevano ricevuto cocaina in
gravidanza.
Il processo dell'autofagia è in parte naturale,
quando la digestione riguarda la spazzatura
cellulare che si è accumulata. Riguardo a questo
delicato argomento segnalo più sotto due link ad
altrettanti articoli.
Quando questo processo va fuori controllo ed
accelera troppo causa la morte della cellula stessa.
Secondo Prasun Guha, della Johns Hopkins e
principale autore dello studio, l'autofagia è
l'equivalente delle pulizie in casa, e quando la
persona che le fa perde la testa comincia a buttare
insieme alla spazzatura anche oggetti e cose
importanti. Nella cellula queste sono, ad esempio, i
mitocondri che producono energia per la cellula
stessa.
Dai loro studi precedenti i ricercatori sanno che in
questo processo hanno un ruolo il monossido di
azoto, un gas che le cellule usano per comunicare, e
l'enzima GADPH.
Sanno anche che è provato che il composto
sperimentale CGP3466B perturba le interazioni tra
monossido di azoto e GAPDH.
I ricercatori, quindi, hanno verificato la
possibilità che il composto possa interrompere
l'autofagia indotta dalla cocaina.
I risultati hanno
confermato che il CGP3466B ha protetto le cellule
nervose dei topi dalla morte causata da cocaina.
Il CGP3466B è già stato
testato in passato sugli esseri umani, senza
successo, in trial clinici per la cura di altre
patologie degenerative del cervello e, in quelle
occasioni è stato valutato come sicuro per gli
esseri umani, anche se, in realtà, il rapporto tra
eliminazione delle scorie delle cellule nervose e
patologie come il Morbo di Parkinson (ma non solo)
dovrà essere ancora approfondito.
I ricercatori del Johns Hopkins avevano già visto
che il CGP3466B svolgeva un'azione protettiva delle
cellule cerebrali dagli effetti fatali della
cocaina, ma solo con questo studio è stato possibile
stabilire un rapporto con l'autofagia.
Vedi anche
Scoperta scientifica rivoluzionaria: il sistema
linfatico collega cervello e sistema immunitario
(10/06/2015)
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Il sistema linfatico si
occupa di rimuovere il colesterolo (12/04/2013)
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Per saperne di più
PNAS
Cocaine elicits autophagic cytotoxicity via a nitric
oxide-GAPDH signaling cascade
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Johns Hopkins University
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Marco Dal Negro |