Ora sappiamo che il colesterolo buono, l'HDL, è
ancora più buono perché contribuisce a ridurre
l'infiammazione che porta alla formazione delle
placche nelle arterie.

L'aterosclerosi, cioè
indurimento delle arterie, si sviluppa quando sulle
pareti interne si formano delle placche formate da
colesterolo, sostanze grasse, spazzatura cellulare e
depositi di calcio.
Nathalie Niyonzima,
ricercatrice al CEMIR, il centro di ricerca sulle
infiammazioni molecolari della Norwegian University
of Science and Technology NTNU, spiega che l'HDL (lipoproteine
ad alta densità), detto colesterolo buono, riduce la
reazione infiammatoria cronica che porta
all'aterosclerosi, ma possiede anche numerose altre
caratteristiche positive.
Il colesterolo che si
accumula sulle pareti dei vasi sanguigni precipita
formando dei cristalli che si pensava fossero
inerti. Qualche anno fa alcuni ricercatori del CEMIR
hanno scoperto che i cristalli di colesterolo hanno
un ruolo essenziale nella stimolazione della
risposta immunitaria che porta allo sviluppo
dell'aterosclerosi.
Come spiega Nathalie
Niyonzima, il sistema immunitario identifica i
cristalli di colesterolo come sostanze pericolose
che devono essere rimosse dell'organismo. Ma gli
anticorpi che arrivano in difesa del corpo sono
incapaci di frantumare i cristalli ed il sistema
immunitario chiede rinforzi ed arrivano altri
anticorpi senza comunque ottenere il risultato
richiesto. In questo modo la reazione immunitaria
cresce a dismisura così come il processo
infiammatorio che ne deriva.
Per testare gli effetti
dei cristalli di colesterolo i ricercatori hanno
utilizzato campioni di sangue di donatori volontari
sani, molti dei quali colleghi dello stesso
dipartimento.
Nei campioni di sangue
sani sono presenti tutte le componenti naturali e
questo ha permesso ai ricercatori di studiare tutte
le dinamiche. Quando poi hanno aggiunto i cristalli
di colesterolo hanno visto che si attivava il
Sistema del Complemento, un importante parte del
sistema immunitario innato.
L'aggiunta di cristalli
di colesterolo ha quindi stimolato una reazione
immunitaria che sarebbe potuta andare fuori
controllo con il risultato di creare uno stato
infiammatorio.
Nathalie Niyonzima
spiega che i ricercatori del CEMIR sono stati i
primi a mostrare che i cristalli di colesterolo
possono stimolare l'infiammazione attivando il
Sistema del Complemento..
Poi gli studiosi sono
andati avanti alla ricerca degli effetti dell'HDA,il
colesterolo buono che controbilancia gli effetti
dell'LDL (low-density lipoproteins) detto quello
cattivo.
Oltre a portare via dalle arterie l'LDL, l'HDL
svolge anche un'azione antiossidante e protegge la
superficie delle cellule dei vasi sanguigni.
Quindi l'HDL, o almeno
una sua variante artificiale, l'rHDL, potrebbe
aiutarci a rallentare il processo infiammatorio
causato dai cristalli di colesterolo.
Oltre a questa ricerca,
sempre per controllare la formazione delle placche,
il CEMIR sta portando avanti anche un'altra ricerca
sull'uso della ciclodestrina, un tipo di zucchero
già approvato da tempo dalla US Food and Drug
Administration FDA per uso umano, che oltre a
prevenire la formazione delle placche è riuscita
anche a ridurre quelle già presenti associando anche
un altro effetto positivo, la riprogrammazione dei
macrofagi, cellule immunitarie deputate alla
rimozione di sostanze estranee o di scarto in modo
da non creare una risposta infiammatoria eccessiva.
I macrofagi, cioè, possono rimuovere gli eccessi di
colesterolo riducendo l'infiammazione delle pareti
delle arterie e di conseguenza la probabilità di
formare la placca.
In proposito vedi:
Un nuovo farmaco per sciogliere i cristalli di
colesterolo per curare il cuore (22/04/2016)
Link...
Per saperne di più sul colesterolo...
Per saperne di più
The Journal of Immunology
“Reconstituted High-Density Lipoprotein Cholesterol
Attenuates Cholesterol Crystal-Induced Inflammatory
Responses by Reducing Complement Activation.”
Link...
Marco Dal Negro |