L'esposizione alla cannabis può influire sulla
fertilità maschile, lo sviluppo embrionale e la
salute della prole. In una ricerca pubblicata su The
FASEB Journal alcuni scienziati hanno mostrato che
il recettore di cannabinoidi CB2 contribuisce alla
regolazione della produzione del seme maschile.

Questo fatto non solo
conferma che l'uso della marijuana interferisce con
la fertilità maschile, ma apre anche la porta a
nuove cure per l'infertilità maschile.
Paola Grimaldi, Ph.D.,
che ha collaborato allo studio e che è ricercatrice
del Dipartimento di Biomedicina e Prevenzione
dell'Università di Tor Vergata di Roma, spiega che
uno dei principali obbiettivi di questo lavoro è
migliorare la fertilità maschile, visto che
l'infertilità è un problema che interessa, a livello
mondiale, fino al 15% delle coppie nelle quali
l'elemento maschile pesa per almeno il 20-70%.

Per arrivare ai
risultati Paola Grimaldi ed i suoi colleghi hanno
trattato tre gruppi di topi con diversi agenti per
un periodo dai 14 ai 21 giorni.
Il primo gruppo ha ricevuto uno specifico attivatore
del recettore CB2.
Il secondo gruppo ha ricevuto uno specifico
inibitore del recettore CB2.
Il terzo gruppo ha ricevuto solo soluzione salina ed
è servito come gruppo di controllo.
Il gruppo trattato con
l'attivatore del recettore CB2 ha mostrato
un'accelerazione della spermatogenesi, mentre il
gruppo trattato con l'inibitore ha mostrato un
rallentamento del processo.
Se ne può dedurre che per una corretta
spermatogenesi è importante che ci sia
un'attivazione equilibrata del recettore CB2.
Thoru Pederson, Ph.D.,
Editor-in-Chief del FASEB Journal ha commentato
sottolineando proprio questa nuova possibilità di
curare l'infertilità maschile stimolando con
sostanze agoniste la naturale azione dei
cannabinoidi endogeni sulla spermatogenesi.
Per maggiori
informazioni
Type 2 cannabinoid receptor contributes to the
physiological regulation of spermatogenesis.
Daniele Di Giacomo, Emanuela De Domenico, Claudio
Sette, Raffaele Geremia, and Paola Grimaldi.
FASEB J. April 2016 30:1453-1463; Final publication
April 1, 2016. Early online publication December 15,
2015. doi:10.1096/fj.15-279034.
Marco Dal Negro |