A molti è successo, almeno una volta, di svegliarsi
e non riuscire a muoversi o a parlare, come
paralizzati e, normalmente, spaventati. Tutto passa
nel giro alcuni minuti.
La paralisi del sonno, o
paralisi ipnagogica, è uno stato a metà tra il sonno
e la veglia: una parte di noi si è già svegliata
mentre la fase REM del sonno profondo, durante la
quale si perde il controllo della muscolatura
(altrimenti il corpo seguirebbe i movimenti di ciò
che stimo vivendo nei sogni) non si è ancora
conclusa.
A volte succede anche nel corso delle diverse fasi
del sonno, o prima di addormentarsi.
Il fenomeno interessa
molte più persone di quante immaginiamo, le stime
vanno dal 5% al 40% delle persone, si manifesta
generalmente durante l'adolescenza e può succedere
solamente una o due volte nella vita, ma anche più
spesso, qualche volta al mese o più regolarmente.
In ogni caso il fenomeno
è trasversale ed interessa allo stesso modo donne e
uomini, e può colpire a tutte le età.
A volte la paralisi del
sonno è collegata alla narcolessia, un disturbo che
interessa il ciclo veglia/sonno, nel quale si hanno
attacchi incontenibili di sonno anche durante la
giornata, in qualunque momento. Uno dei sintomi è la
difficoltà a stare svegli per più di 3 o 4 ore
consecutive.
Altri motivi per i quali
possiamo vivere la paralisi del sonno sono:
. il non dormire
. dormire come e quando capita,senza regole
. avere uno o più familiari con lo stesso problema
. lo stress mentale
. dormire sulla schiena
. la presenza del disturbo bipolare
. l'uso di alcuni farmaci
. avere crampi nel sonno.
La prevenzione passa dal
crearsi un ambiente nel quale dormire che sia
confortevole e dal cercare di dormire con
regolarità.
Per saperne di più
NHS Choices
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American Academy of Sleep Medicine
Link...
Marco Dal Negro |