Al congresso di Roma della European Society of
Cardiology, 2016, si è parlato anche di colesterolo
con interessanti novità.
Il ruolo del colesterolo HDL nello sviluppo delle
patologie cardiovascolari dipende non tanto dalla
sua quantità ma più dalla sua composizione di lipidi
e proteine, con la più alta attività antiaterogenica
legata alla frazione di elementi piccoli e densi.

Fino
ad ora non si è mai messo in discussione il dogma
che le lipoproteine ad alta densità (HDL-C)avessero
esclusivamente un ruolo ateroprotettivo e questa
convinzione era basata su studi e meta-analisi che
mostravano una associazione tra alti livelli di
HDL-C nel sangue e un minore rischio di patologie
cardiovascolari.
Ma di
recente questa convinzione è stata messa in dubbio
principalmente da studi clinici che hanno mostrato i
livelli di HDL-C erano indicativi di morte
cardiovascolare solo in persone senza coronaropatie.
L'HDL
può essere suddiviso in diverse sottopopolazioni in
funzione della dimensione, della composizione, della
densità e della funzione fisiologica dei componenti.
Raggruppando per densità possiamo suddividere l'HDL
in HDL2 con parti più grandi e meno dense e HDL3,
più piccole e più dense..
Gli effetti
ateroprotettivo, anti-infiammatorio ed
anticoagulante si perdono se l'HDL non funziona
correttamente.
Le attuali conoscenze sulla transizione da HDL
funzionale a disfunzionale sono ancora frammentarie
e sostanzialmente basate su risultati ottenuti in
vitro.
Tuttavia generalmente si ritiene che le
infiammazioni sistemiche viste in patologie come la
sindrome metabolica, il diabete, le coronaropatie e
le infezioni contribuiscano alla conversione
dell'HDL-C da molecola antiaterogenica a
proaterogenica.
In conclusione, la
controversia sul ruolo ateroprotettivo dell'HDL-C,
alimentata da dati clinici contrastanti, potrebbe
essere spiegata dal fatto che la esatta funzione
dell'HDL-C, e quindi il suo ruolo nello sviluppo
delle patologie cardiovascolari, dipendono non tanto
dalla sua quantità ma piuttosto dalla sua
composizione di lipidi e proteine, con la maggiore
attività antiaterogenica legata alla piccola
frazione densa.
Da qui l'idea che si
dovrà arrivare ad una maggiore sensibilità e
specificità delle future terapie che dovranno essere
basate non solo cambiamenti quantitativi, ma
soprattutto qualitativi, delle funzioni dell'HDL-C.
Per saperne di più sul colesterolo...
Per saperne di più
L'articolo completo, dal sito dell'ESC Congress
2016 - Rome, Italy, 29 Aug 2016
HDL: a question of quantity or quality?
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Marco Dal Negro |