La percentuale di popolazione U.S. amante della
marijuana è rimasto stabile intorno al 4% tra il
1991-1992 ed il 2001-2002, mentre l'abuso e la
dipendenza crescevano dal 1,2% all'1,5%, ma al
2012-2013 il consumo è passato al 9,5% della
popolazione U.S. adulta e l'utilizzo problematico al
2,9%.
C'è stato un cambiamento culturale, di approccio e
valutazione dell'uso della marijuana, rilevato
dall'indagine condotta dal National Institute on
Alcohol Abuse and Alcoholism (NIAAA), che è parte
dei National Institutes of Health, e le conseguenze
oggettive non ideologiche nel lungo periodo
potrebbero essere più che rilevanti.

George Koob, Ph.D.,
direttore del National Institute on Alcohol Abuse
and Alcoholism (NIAAA) lancia un'allerta
sollecitando la comunità scientifica ad informare il
grande pubblico dei potenziali rischi legati a
questo andamento.
I dati sulla marijuana
fanno parte della National Epidemiologic Survey on
Alcohol and Related Conditions (NESARC) realizzata
dal NIAAA, la più grande raccolta di dati
epidemiologici sull'argomento. Sono state
intervistate sia nel 2001-2002 che nel 2012-2013 un
totale di 79.000 persone, su utilizzo dell'alcol,
sostanze stupefacenti e situazioni psichiatriche
connesse. I risultati sono stati pubblicati sul
numero del 21 ottobre 2015 della rivista Journal of
the American Medical Association (JAMA) Psychiatry.
Per i ricercatori U.S.
abuso e dipendenza dalla marijuana non sono concetti
sfumati ma sono ben definiti dal Diagnostic and
Statistical Manual of Mental Disorders.
I sintomi comprendono anche:
- assumere la sostanza
in quantità maggiore o per un tempo più lungo di
quanto deciso dell'utilizzatore;
- avere un desiderio continuo di ridurre o smettere
di usarla senza riuscirci;
- non riuscire a svolgere adeguatamente i propri
doveri al lavoro, a scuola o a casa a causa dell'uso
di marijuana;
- e tolleranza e/o abbandono.
L'analisi per età dei
consumatori ha mostrato che la fascia 18 - 29 anni è
quella a maggiore rischio di abuso e di dipendenza
dalla marijuana, con l'uso passato dal 10,5% al
21,2% e l'abuso e la dipendenza passati dal 4,4% al
7,5% in 10 anni.
Lo studio ha
considerato solo gli adulti, ma quando gli
adolescenti di oggi diventeranno adulti, visti i
consumi attuali, sarà difficile che queste cifre
cambino in meglio.
Da ricordare che negli
U.S.A. sono 23 gli Stati con leggi che permettono
l'uso medico della marijuana e 4 quelli che ne hanno
legalizzato l'uso ricreativo.
Gli studi finanziati dai
NIDA e NIAAA hanno dimostrato che la marijuana crea
problemi nella guida e, almeno in Colorado, dopo la
legalizzazione dell'uso terapeutico sono aumentati i
guidatori positivi all'uso di marijuana coinvolti in
incidenti con veicoli a motore.
Nel giugno 2015 il
National Institute on Alcohol Abuse and Alcoholism
ha pubblicato uno studio che mostrava un incremento
dei problemi di alcol negli U.S., nell'ultimo
decennio. Dato che i consumi di alcol e di marijuana
viaggiano spesso insieme, vi è una preoccupazione
crescente da parte delle autorità.
Lo studio ha mostrato che 1/3 degli adulti U.S. ha
avuto problemi di abuso dell'alcol in qualche
momento della vita, ma che solo il 20% di questi ha
cercato aiuto per uscirne.
Un'ultima
osservazione.
Più la nostra cultura sarà colonizzata e
cannibalizzata da quella U.S.A., più questi numeri
saranno i nostri di domani.
Per saperne di più sulla marijuana e sulle dipendenze...
Per saperne di più
National Institute on Alcohol Abuse and Alcoholism (NIAAA)
http://www.niaaa.nih.gov/.
Marco Dal Negro |